Presentata oggi a Ecomondo, alla Fiera di Rimini, la Piattaforma Tecnologica Nazionale sul (Bio)metano che unisce industria, trasporti, settore agricolo, utilities ed associazioni ambientaliste per far sì che l’Italia diventi produttore di uno dei biocarburanti avanzati più promettenti.
Prodotto sia dai sottoprodotti di origine agricola, sia dalla frazione organica dei rifiuti urbani, il biometano rappresenta una soluzione per il conseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni per il contrasto ai cambiamenti climatici. Ma in Italia mancano ancora alcuni punti regolamentari necessari per dare il via ai progetti e sostenere l’operatività del settore. Fra le azioni volte allo sviluppo della produzione del biometano: rivedere l’intervallo temporale per l’accesso agli incentivi; prevedere entro il 2030 un target annuo minimo di immissione di biometano in rete pari ad almeno il 10% del metano immesso in rete nello stesso periodo; prevedere un sistema di contabilizzazione che valorizzi la capacità delle imprese agricole e degli impianti di digestione anaerobica e compostaggio di sequestrare la CO2 in atmosfera; istituire un Registro delle Garanzie di Origine del biometano per sviluppare un mercato attivo di scambi che faccia emergere il legame di valore tra biometano ed emissioni evitate di carbonio; modificare la regolamentazione del mercato dei CIC (certificati di immissione in consumo). Con il coordinamento di CIC, Consorzio Italiano Compostatori e CIB, Consorzio Italiano Biogas e la partecipazione di Anigas, Assogasmetano, Confagricoltura, Fise-Assoambiente, Legambiente, NGV Italy, Utilitalia, la Piattaforma intende valorizzare le soluzioni tecnologiche innovative per far sì che l’Italia diventi uno dei principali produttori di biometano ed esprima tutto il potenziale nel futuro greening delle attività produttive, della rete gas e della mobilità.
Dagli stati generali lo stimolo “green”
Dagli Stati Generali della Green Economy, conclusisi oggi a Ecomondo, sono state diffuse le proposte di policy che il Consiglio Nazionale sottoporrà al Governo, come driver per un nuovo sviluppo dell’Italia.
Le 64 organizzazioni di imprese verdi che promuovono l’appuntamento alla fiera di Rimini, ritengono necessario avviare l’Italia sulla strada della green economy e attivare uno sviluppo durevole, una ripresa degli investimenti e dell’occupazione. “Le proposte di policy presentate dal Consiglio Nazionale agli Stati Generali della Green Economy – ha sottolineato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile – costituiscono un driver per un nuovo sviluppo per l’Italia. Per rilanciare benessere, qualità ambientale e occupazione servono idee per nuovi beni e nuovi servizi: quelli di una green economy. Il Piano nazionale industria 4.0, per diventare motore di innovazione e rilancio delle imprese italiane, ha bisogno di ben più forti scelte in direzione green”.
Verstraete: ricavare proteine dalle acque reflue
Il trattamento delle acque reflue e il loro riuso può essere una risorsa decisiva per la riduzione degli sprechi e delle emissioni in atmosfera. È quanto sostiene Willy Verstraete (International Water Association), intervenuto al convegno “Water management within the circular economy”, nell’area Global Water Expo. “Oggi – ha spiegato – alcuni procedimenti di recupero dell’acqua sono obsoleti. Inoltre il 20% del cibo viene sprecato, e il 2,3% dei combustibili fossili viene usato per produrre fertilizzanti”. Un quadro davanti al quale, secondo Verstraete, gli strumenti della microbiologia possono contribuire a un futuro più sostenibile: il bio-ingegnere si riferisce, in particolare, al recupero dell’azoto finalizzato alla produzione di biofarmaci, fertilizzanti, ma anche composti proteici come quello alla base della “carne artificiale”. “C’è una forte domanda di proteine, sia come cibo sia come fertilizzanti organici – ha aggiunto. – Una delle sfide che abbiamo davanti è educare il pubblico ad avere fiducia in questi prodotti, focalizzandosi su cosa realmente sono, e non sulla loro provenienza. So che per alcune culture e religioni non sarà mai possibile, ma per molte altre sì”.
La strategia nazionale per la Bioeconomia
Dal 20 novembre, il documento che contiene la prima stesura della strategia nazionale per la bioeconomia sarà consultabile online. È quanto è stato annunciato nel corso del convegno “Horizon 2020 and the bio-based industries joint undertaking”, a cui ha partecipato, tra gli altri, Paolo Bonaretti, della presidenza del Consiglio dei ministri. Bonaretti ha sottolineato che la bioeconomia è tra le priorità del Governo. La strategia nazionale è stata elaborata da un gruppo di lavoro che include i ministeri dell’agricoltura, dello sviluppo economico, dell’istruzione, università e ricerca e dell’ambiente, oltre alla conferenza delle Regioni e ai Cluster tecnologici nazionali.
Sukhdev: economia circolare per non sprecare risorse
“Nell’economia lineare, migliorare l’efficienza può non bastare. L’economia circolare punta invece a sganciare la crescita economica dal consumo di risorse limitate”. Lo ha detto Ashima Sukhdev, della Ellen MacArthur Foundation, nel suo intervento al convegno “Circular Economy & Smart Cities: opportunità e prospettive”. “Il 60% degli uffici, in Europa, resta inutilizzato durante le ore di lavoro – ha spiegato Sukhdev. – Le auto sono parcheggiate per il 92% del tempo. Il 10-15% del materiale da costruzione viene sprecato. L’obiettivo deve essere reimmettere i materiali nel sistema, il che è applicabile a ogni aspetto della città: dal consumo di acqua ed energia alla gestione dei rifiuti”.
L’impatto del “calabrone” sull’ambiente
L’impatto dei grandi eventi sull’ambiente. Se n’è parlato oggi a Ecomondo del convegno dal titolo che richiama una frase di Einstein: “Il volo del calabrone. Come può un grande evento lasciare una impronta leggera sull’ambiente?”. Hanno portato la loro testimonianza Carlo Costa (Vicedirettore Generale di Italian Exhibition Group), Andrea Albani (Managing Director di Misano World Circuit), Fabio Iraldo (Università Bocconi) e Matteo Zanchi (Politecnico Milano) sull’eredità di Expo 2015 nella gestione degli aspetti legati alla sostenibilità dell’evento, Paolo Nicoletti (AD Fondazione Cortina 2021), Francesco Romussi (CONI Servizi), Piero De Godenz (Mondiali di sci alpino Val di Fiemme 2013), Silvana Accossato (Giochi olimpici invernali Torino 2006) e Moreno Tommasini (Comune di Ferrara, Sistema di gestione sostenibile degli eventi).
Per Italian Exhibition Group, Costa ha ricordato le peculiarità del quartiere fieristico riminese, inaugurato nel 2001 e progettato con criteri avanzati di sostenibilità, un vero concentrato di tecnologia green. E’ stato infatti premiato con il prestigioso riconoscimento internazionale Elca, ‘Edilizia e Verde´ di Norimberga. In particolare, da rimarcare la grande produzione di energia pulita grazie ad impianti fotovoltaici che ne mettono in circolo in quantità pari al consumo annuo.
Inoltre, per condizionare il quartiere, un impianto produce freddo nelle ore notturne e restituisce il fresco in quelle diurne, una sorta di ‘banca del ghiaccio’. Le fontane sono a ricircolo d´acqua e tutti i trattamenti sulle acque consentono un risparmio annuo di 23 milioni di litri d’acqua.
Infine, ma non certo per ultima, la stazione ferroviaria di linea, all´ingresso della fiera, che alleggerisce l´impatto del traffico sull´ambiente. Ormai circa il 20% dei visitatori arriva in fiera in treno.
Caffè e alluminio, esempio di economia circolare
Nespresso continua a registrare importanti risultati in Italia nella raccolta e nel riciclo delle proprie capsule di caffè attraverso il progetto The Positive Cup. A Ecomondo oggi sono stati presentati i dati relativi al programma di recupero e valorizzazione dell’alluminio e del caffè. Avviato nel 2011 grazie all’accordo siglato tra Nespresso, CIAL (Consorzio Nazionale Riciclo Alluminio), Federambiente e il CIC (Consorzio Italiano Compostatori) e rinnovato nel 2014, il progetto ha permesso di raccogliere circa 317 tonnellate di capsule nei primi nove mesi del 2016, registrando una crescita del 3% rispetto allo stesso periodo del 2015. L’alluminio viene riutilizzato attraverso un sistema di riciclo all’avanguardia, mentre il caffè residuo viene trasformato in compost e utilizzato come fertilizzante in un terreno destinato a risaia e individuato insieme all’Unione Agricoltori di Pavia. Nei primi tre mesi del 2016 Nespresso ha acquistato oltre 300 quintali di riso, donato poi al Banco Alimentare della Lombardia. Il progetto di raccolta è attivo in 50 città d’Italia.
Estrarre acqua a forza di pedalate
Serve acqua e non c’è energia elettrica per pomparla? Nessun problema, basta una bicicletta. Tutti in coda allo Stand del Comune di Rimini per provare il brevetto messo a punto da Petroltecnica che consente di estrarre acqua pedalando. La pedalata è collegata ad un manovellismo di spinta e viene convertita in aria compressa. L’aria generata viene immagazzinata in un serbatoio e utilizzata per la pompa pneumatica. La pompa bicicletta fa parte del progetto Scuola Sostenibile del Comune di Rimini.