La chiusura del viadotto Puleto a causa di un provvedimento della Procura di Arezzo, sul tracciato “toscano” ma già in odore già di Romagna dell’E45, sta sortendo i suoi effetti negativi. Ingorghi, auto incolonnate, difficoltà per il trasporto merci, mentre tanti turisti – provenienti in gran parte dall’Italia Centro Meridionale hanno scelto di rinunciare a soggiornare in Romagna, non solo nell’entroterra ma anche sulla costa. I sindaci del territorio in particolare i primi cittadini dei comuni della Provincia di Forlì Cesena del versante cesenate hanno espresso la loro preoccupazione. L’attuale situazione penalizza e non poco le imprese – a causa delle difficoltà del trasporto merci e quindi di stallo della gestione logistica – ma anche numerosi studenti dell’area pedemontana che difficilmente riescono a raggiungere le loro scuole. Oggi a Cesena si è tenuto un vertice alla presenza del Presidente della Regione Emlia Romagna Stefano Bonaccini che ha garantito il massimo impegno da parte dell’ente per quanto riguarda fondi e risorse economiche. Ma altrettanto impegno – ritengono sindaci e associazioni del territorio – è richiesto al governo. Nella settimana prossima è previsto un summit a Roma con il ministro dell’Interno Toninelli al quale si chiede di fare da tramite con l’esecutivo per l’attuazione di un piano straordinario modello Genova, se non altro per garantire l’allestimento di una viabilità alternativa che acuisca i disagi nell’attesa di sciogliere il nodo relativo al viadotto sequestrato valutandone i tempi di ripristino.
Anche il sindaco di Rimini Andrea Gnassi fa sentire la sua vice dopo la chiusura al traffico di un viadotto della superstrada E 45, che sta causando gravissimi problemi ai collegamenti fra Romagna e Toscana, con pesanti ripercussioni anche in provincia di Rimini.
“Condivido in pieno le preoccupazioni delle comunità interessate – scrive Gnassi – e dei miei colleghi sindaci della Romagna e della Toscana per la grave situazione determinatasi a seguito del sequestro del viadotto Puleto e la conseguente chiusura di un tratto della E45 al confine tra le province di Forlì-Cesena e Arezzo.” Così Andrea Gnassi sulla grave situazione che si è determinata dopo la chiusura dell’E45″.
“Fermo restando che sono urgenti e fondate le ragioni dei provvedimenti – continua il sindaco di Rimini – legate alla tutela primaria della sicurezza delle persone, come sindaco di un Comune anch’esso interessato da consistenti flussi turistici da e verso l’Italia centrale e meridionale, non posso non condividere l’appello istituzionale nei confronti dello Stato, del Presidente del consiglio dei Ministri e del Ministro alle Infrastrutture affinché vengano attivate le migliori e più rapide soluzioni per sanare il grave problema apertosi e le sue serie ripercussioni”.
“L’interruzione della E45 non interrompe solo la mobilità su gomma tra Emilia-Romagna e Toscana, ma “spezza” a metà l’intero sistema viario dell’Italia, con gravissimi danni di natura economica e sociale, e anche turistica per territori come quello riminese apparentemente lontani ma in realtà vicini nei potenziali effetti”.
“In questo senso voglio fare sentire la mia solidarietà e la voce accanto a quella dei sindaci, dei presidente di Regione e dei parlamentari che in questi giorni e in queste ore stanno chiedendo l’attivazione di ogni sforzo necessario” conclude Gnassi.