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E quest’anno basta far fatica due volte: me lo insegna l’amico Lucio

Anno Nuovo e relativi propositi di miglioramento personale. Chiedo consiglio a un vecchio amico.

“Beh – mi fa lui – l’ira è come una tempesta e se vuoi cominciare ad evitarla, devi imparare a squagliartela ai primi tuoni…”-

“E’ vero. Se prende piede, s’impossessa di me… e poi non riesco più a trattenerla…”-

“Già! E devi innanzitutto analizzare i motivi per cui vieni travolto da questa vera e propria malattia dell’animo. C’è chi esplode se viene offeso con le parole, chi guarda solo ai fatti, chi non tollera dubbi sulla sua cultura, chi non sopporta i superbi e chi i disubbidienti. C’è chi s’arrabbia in casa e chi è mite fuori… E perfino chi perde il lume degli occhi con esseri irragionevoli come i bambini … Qual è il tuo punto debole?”

“Quando smarrisco un oggetto, anche di poco valore… mi rendo conto che è assurdo prendersela, con le cose… Come è successo l’altro ieri con una gomma da cancellare, caduta per terra mentre stavo disegnando e divenuta introvabile perché finita sull’unica macchia bianca del pavimento. Mi sono incazzato come una iena!”.

“Qui ti sbagli. Gli animali, non si arrabbiano. L’ira non è un istinto. E quindi può essere sconfitta dalla forza di volontà, come hai fatto trent’anni fa quando hai smesso di fumare. Ti insegno un trucchetto. Quando senti che la tempesta sta per arrivare rilassa le linee del tuo viso, sorridi… Ti parrà strano ma la nostra mente si lascia ingannare dall’atteggiamento che decidiamo di assumere!”.

“E poi, credi, l’ira è davvero inutile e stupida. Apporta dolore a Te e a chi ti ama, fastidio e disprezzo negli altri… risolvendosi anche in una perdita di tempo. La nostra vita è breve, amico mio!”.

“Grazie Lucio Anneo Seneca. Ancora una volta, a distanza di duemila anni, sei venuto in mio aiuto. E scusami se ho condensato in poche misere righe le straordinarie pagine del Tuo Trattato sull’Ira!”.

“Non devi scusarti. So benissimo che la tua epoca sopporta, per lo più, solo sintetiche divulgazioni… Eppure sono già tanti quelli che, come te, si sono avvicinati, attraverso la consultazione diretta della mia opera, a una filosofia intesa alla cura dei mali dell’anima, convinti che solo l’uomo può salvare se stesso… A presto Gibo!”.

“A presto Lucio!”.

Giuliano Bonizzato

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