Sergio Zavoli ci ha lasciati. Il maestro del giornalismo italiano si è spento serenamente nel sonno questa notte nella sua casa di Bracciano. Avrebbe compiuto 97 anni il prossimo 21 settembre.
Nato a Ravenna, cresce a Rimini dove inizia giovanissimo la sua carriera da giornalista. Nel dopoguerra si inventa con alcuni amici il Publiphono e con mezzi rudimentali trasmette la cronaca di una partita del Rimini Calcio. Collabora con la Rai dal 1947 e viene chiamato a Roma da Vittorio Veltroni, padre di Walter. Amico da sempre di Federico Fellini, quando diverrà presidente della Rai il regista gli spedì un telegramma di tre parole: “Osta te. Federico”.
Sempre popolare, mai volgare. La voce calda e inconfondibile. I suoi servizi radiofonici si distinguono per originalità, freschezza, umanità, la capacità di saper farsi comprendere da tutti senza rinunciare alla lingua più raffinata. Nel 1962 crea la trasmissione televisiva Processo alla tappa, inventandosi il talk show sportivo a commento del Giro d’Italia. Un successo di ascolti senza precedenti che durerà sette anni.
Ormai firma di punta della Rai, il suo programma Nascita di una dittatura (1972) segna un’epoca, intervistando tutti i protagonisti dell’avvento del fascismo allora ancora in vita.
Dal 1980 al 1986 è presidente della RAI e nel 1981 pubblica il suo primo libro, Socialista di Dio, che vince il Premio Bancarella.
Dopo la fine del suo mandato da presidente torna a realizzare programmi indimenticabili: Viaggio intorno all’uomo, La notte della Repubblica (18 puntate di due ore e mezza sugli anni delle stragi e del terrorismo in Italia), Viaggio nel Sud.
Dal 2001, dopo Viaggio nella scuola, si dedica solo alla scrittura: Dossier cancro (1999), Diario di un cronista (2002), e Il ragazzo che io fui (2011).
Quando nel 2007 la facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata gli conferisce honoris causa la laurea specialistica in Editoria, Edmondo Berselli dice che “assomiglia a una tautologia”: Zavoli è senz’altro il più noto giornalista televisivo italiano.
Viene eletto al Senato nelle liste dei Democratici di Sinistra nel 2001, nelle liste dell’Ulivo nel 2006 e nel Partito Democratico nel 2008 e nel 2013. Dal 4 febbraio 2009 è presidente della Commissione di Vigilanza Rai. Dal 2007 è presidente della Scuola di Giornalismo dell’Università di Salerno.
In occasione dei 90 anni ha ricevuto a Rimini il Premio Paolo Giuntella da parte dell’associazione Articolo 21.
Rimini gli ha conferito la cittadinanza onoraria nel 1972.
La Redazione di Chiamamicitta.it esprime il suo cordoglio alla moglie Alessandra, alla figlia Valentina e l’immenso dolore per la perdita di un maestro, un amico, un gigante che volle dare un mano alla nascita di questa minuscola testata con i suoi articoli.