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E’ morto Mauro Gardenghi, storico dirigente di Confartigianato Rimini

E’ morto Mauro Gardenghi, storico dirigente della Confartigianato. Aveva 74 anni e da qualche tempo era malato. é stato al timone dell’associazione degli artigiani come segretario generale per 40 anni, fino al 2018.

Gardenghi era nato a Frascati l’11 dicembre 1946. Come ricorda oggi Confartigianato, ” ha cercato di resistere come un leone ai malanni che negli ultimi tempi non gli davano più tregua. Attualmente era Presidente Onorario della Confartigianato di Rimini”.

Nella sua carriera nell’Associazione, 40 anni li ha vissuti da Segretario e poi dal 2017 delegato alla Presidenza, fino all’attuale carica.

Mauro Gardenghi ha speso l’intera vita al servizio del ‘ceto medio produttivo’. Numerosissimi gli incarichi istituzionali, ma quelli che di più hanno segnato la sua vita professionale sono stati quelli in Camera di Commercio e a Rimini Fiera, di cui è stato a lungo Vicepresidente e per oltre vent’anni nel consiglio di amministrazione al fianco di Lorenzo Cagnoni nel far crescere il polo espositivo, fino alla realizzazione del nuovo quartiere fieristico.

Gardenghi ha promosso e sostenuto battaglie storiche al fianco degli operatori balneari per rivendicare la centralità del turismo e della spiaggia; al fianco dei produttori di piadina, combattendo per il riconoscimento del marchio IGP ‘alla riminese’; portò in piazza le sfilate di moda con le produzioni degli artigiani del territorio, lanciando Mod’Art e termini come Bellessere e Rimin’essenza per identificare il dna riminese; portò in fiera gli artigiani con Art’Arte Fiera e ideò iniziative a sostegno dei panificatori perché venisse riconosciuto quello che definì ‘il pane fresco del tuo fornaio, buon gusto quotidiano’; combattè fino al 2008 per l’annessione dei Comuni dell’Alta Valmarecchia alla Provincia di Rimini.

Non c’è istituzione del territorio che non l’abbia visto protagonista in questi decenni. Ogni incarico, ogni azione l’ha svolta per promuovere e tutelare la piccola e media impresa e con un inossidabile amore per Rimini.

Amava ripetere; “Rimini e la sua storia, dal dopoguerra in qua, s’intrecciano con quella dell’artigianato, i cui valori economici, sociali e culturali rimangono una costante nel tempo. In particolare, la cultura del fare, dell’intraprendere e della responsabilità. Ma anche la genialità creativa ed il coraggio dell’innovazione, la vocazione imprenditiva e spesso solidale con la stessa sfera famigliare. Noi crediamo che l’artigianato sia stato e costituisca, ancora oggi, una grande, insostituibile e preziosa risorsa dell’intero sistema riminese. Dove c’è artigianato c’è qualità della vita e cultura del territorio”.

E sul valore della funzione delle Associazioni, resta scolpita una sua risposta:

“Ci han preso gusto a bypassare i corpi intermedi. Chi ha posizioni di vertice si pensa sia meglio avere un dialogo diretto con i cittadini. Io credo che ciò sia in realtà un grande impoverimento. Non mi piace questa presunzione, ma noi teniamo duro. Abbiamo migliaia di imprese associate, cerchiamo di sostenerle nel sopravvivere in trincea. Quando il fumo si diraderà, si tornerà a capire che è l’arrosto a contare, quello del lavoro e del sacrificio. Nel frattempo, resistiamo”.

In questi anni Gardenghi è stato al fianco dei vari presidenti che si sono succeduti: da Filippo Capodiferro, Alberto Brighi, Francesco Zavatta, Giorgio Lucchi e fino all’attuale, Davide Cupioli.

Fra i successi di cui andava maggiormente fiero, dopo che la crisi economica nel 2008 attaccò le imprese e di conseguenza le associazioni di categoria, fu quella di aver sempre mantenuto in equilibrio la Confartigianato. “Sono tempi durissimi, ma il mio impegno resta quello di non far perdere il lavoro a nessuno dei nostri 90 dipendenti”.

Tutta la Confartigianato si stringe intorno alla famiglia, alla moglie Nadia alle figlie Valentina e Corinna, al fratello Francesco.

“S’è spento il nostro faro, ma il suo esempio lo ritroveremo al nostro fianco in ogni momento; ci servirà a darci forza, ci spronerà in questo che è un momento di dolore enorme e di drammatica difficoltà economica per le piccole e medie imprese. Ciao Mauro, non ti dimenticheremo mai”, scrive l’associazione.

L’amministrazione comunale di Rimini esprime il suo profondo cordoglio per la sua scomparsa: ” Uno dei protagonisti della vita economica e imprenditoriale in città e in provincia dal dopoguerra a oggi. Di Mauro ricordiamo questo: il suo incredibile attaccamento al lavoro, la sua passione per portare avanti le ragioni degli imprenditori non come forza cooperativa ma con l’esatta convinzione che il fare impresa contribuisse in maniera fondamentale al creare lavoro e benessere, alla crescita e alla coesione del tessuto sociale della comunità. Lo dimostrano anche i suoi anni di impegno in prima linea strutture come la Fiera di Rimini, nate per fare da volano al sistema territoriale intero, e non solo a una sua parte”. 

“Dal punto di vista personale, Mauro Gardenghi era una persona piena di interessi, curioso, aperto alle novità, capace di intuire prima di altri l’evoluzione di un settore economico o le potenzialità del protagonismo nel dibattito cittadino attraverso l’utilizzo dei media“, scrive l’assessore alle attività economiche Jamil Sadegholvaad. 

“Crediamo che il miglior modo di ricordare e onorare Mauro Gardenghi sia portare avanti la sua idea e cioè che il fare impresa in maniera corretta e trasparente sia uno dei modi più alti e nobili di contribuire al benessere della società.  L’amministrazione Comunale di Rimini si stringe intorno al dolore della famiglia e degli amici”, conclude la nota.

Anche la presidente dell’assemblea alegislativa dell’Emilia Romagna Emma Petitti esprime la sua “tristezza” per la scomparsa del dirigente: “Il mio impegno politico e istituzionale mi ha dato la possibilità di conoscerlo e “vederlo all’opera” in più occasioni, in ognuna delle quali sono sempre rimasta colpita dalle sue belle maniere e dalla serietà con la quale svolgeva il suo lavoro, rappresentando con grande professionalità le imprese riminesi sui tavoli della concertazione e carcando di migliorare la qualità dei servizi offerti dall’Organizzazione di cui per tanti anni è stato alla guida. Un uomo garbato, gentile, grande ascoltatore delle problematiche e delle questioni del territorio e delle categorie economiche, che ha saputo interpretare e portare avanti con forte senso pratico. Sentite condoglianze ai suoi cari e a tutta la famiglia di Confartigianato”.

In una nota Cna ha espresso il proprio cordoglio. “Ci ha lasciato Mauro Gardenghi compagno di viaggio di innumerevoli iniziative a sostegno dell’artigianato e delle imprese. Sempre costruttivo, pacato e lucido ha contribuito in modo determinante ad una collaborazione per nulla scontata tra le nostre associazioni, qualcosa che nasce solo grazie a persone come Mauro capaci, con competenza e serietà, di mettere davanti a tutto sempre l’obiettivo comune: il bene dell’artigianato e delle imprese del nostro territorio. Tutta la CNA in questo triste momento è vicina alla famiglia di Mauro ed agli amici di Confartigianato”.
Vicinanza alla famiglia l’ha espressa anche la consigliera regionale del Partito Democratico Nadia Rossi.  “Ci ha lasciati Mauro Gardenghi, per anni colonna portante dello sviluppo del territorio riminese, di quel tessuto sociale ed imprenditoriale che con il suo lavoro instancabile ha contribuito a far crescere ed innovare. Per quarant’anni segretario provinciale di Confartigianato, di cui attualmente era Presidente Onorario, con la sua visione ha contribuito a rafforzare il benessere economico della riviera e delle sue imprese. È sempre stato a fianco di chi aveva un’idea per Rimini e lottava per realizzarla: dagli operatori balneari ai produttori di piadina. E poi arte, moda, eccellenze del territorio, un amante della sua terra e proiettato verso il futuro. Mi unisco al cordoglio verso la sua famiglia per la scomparsa prematura di un grande protagonista dello sviluppo del nostro territorio“.

Anche il Presidente di Italian Exhibition Group, Lorenzo Cagnoni, si unisce al cordoglio per la scomparsa di Mauro Gardenghi:

“L’improvvisa scomparsa di Mauro Gardenghi priva la città di una persona dai grandi valori umani, protagonista nei passaggi che l’hanno fatta crescere in questi decenni. Mauro è stato sempre fonte di stimolo e di idee, ha vissuto con spirito di servizio oltre 20 anni di responsabilità all’interno della Fiera di Rimini, di cui è stato a lungo Vicepresidente.

Ricordo un brano del suo intervento all’inaugurazione del nuovo quartiere, quando volle rimarcare come la Fiera fosse un patrimonio prezioso, figlia di sacrifici e grandi intuizioni, da proteggere e valorizzare perché avrebbe rappresentato benessere diffuso sul territorio, per imprese e famiglie. Sono personalmente scosso dalla sua scomparsa. Perdo e perdiamo una figura che ha sempre creduto nel valore dell’agire insieme. Voglio anche ricordarne la passione per la pittura, per la quale aveva davvero talento. Insieme a tutta IEG sono vicino alla famiglia in questo momento di dolore”.

Mauro Ioli, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

“Con la scomparsa di Mauro Gardenghi, uomo infaticabile e generoso, la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini non piange solo un efficiente e competente dirigente di Confartigianato ma un amico insostituibile, un uomo di fine intelligenza e cultura e un lettore infaticabile e attento della situazione locale.
Soprattutto in Mauro la Fondazione ha riconosciuto una profonda identità di sentire e di pensiero nella sua missione di sostegno alla comunità. Infatti Gardenghi, in quasi mezzo secolo di attività, non si è mai attardato in difesa di categorie e privilegi, bensì si è messo al servizio di questa comunità, convinto che l’iniziativa privata corrispondesse alla creazione di un benessere collettivo non solo materiale e che quest’ultima dovesse sempre crescere in qualità, recuperando le sorgenti creative dell’artigianato antico per essere riconoscibile e significativa nel mondo moderno.
Il suo sguardo e le sue iniziative non solo esploravano con sicurezza il mondo della storia e della cultura, della moda e dell’enogastronomia, non giudicandole mai come un aspetto accessorio o decorativo della vita pratica, ma erano consapevoli che il lavoro in sé è sostanzialmente cultura, genio, spirito e innovazione.
Una lacerante sofferenza, va detto, aveva prodotto in lui la vicenda e poi la scomparsa di Banca Carim, della quale egli era stato autorevole e competente amministratore, e per la quale si era personalmente speso con instancabile caparbietà e lodevole altruismo. Ma ha vissuto e attraversato anche quella fase con grande dignità e lucidità, con occhio sempre attento al bene comune.
Senza Mauro Gardenghi anche la Fondazione è più povera, ma saprà trarre dal suo esempio rinnovata spinta per valorizzarne il pensiero e l’insegnamento”.

Chiamamicitta.it si associa alle condoglianze rivolte alla famiglia, agli amici e agli associati di Confartigianato Rimini

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