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E ci furono anche i no-Rid: contro quell’inutile diga da fare a Ridracoli

I giornali ed i social riportavano l’altro giorno gli sproloqui con i quali il Consigliere no-vax, no-masc, no-green (e ora anche no-sic) infamava l’ordinanza del Sindaco di Rimini relativa alla siccità.

Confesso che dopo aver letto quel mezzo chilo di sgrammaticate farneticazioni, sono stato colto sul momento dalla tentazione di segnalare la cosa al 118, poiché uno che riesca a produrre tanta corbelleria in una volta sola credo dovrebbe, come si dice, “farsi vedere”.

Poi ho però desistito, nel timore che costui, per non farsi mancare niente, risulti anche un no-ambul, convinto cioè che sia contrario alla Costituzione pure salire su di un’ambulanza, il cui viaggio a vuoto avrebbe così costituito, pur nel suo piccolo, uno dei tanti sprechi di spesa sanitaria generati dall’idiozia no-vax a danno degli “Italiani perbene”.

Di seguito alcune delle sue più eclatanti farneticazioni, di cui la punteggiatura e la sintassi sono quelle originali.
«L’ordinanza si apre con la durata della stessa ovvero dal’ 8 Luglio fino al 21 settembre, deduciamo quindi che dovrebbero aver analizzato anche il meteo così a lungo da sapere che il 22 settembre finalmente arriverà la pioggia, no in teoria non lo sanno, infatti è salvo proroghe!!!». (Solo uno che non sappia distinguere un’ordinanza dal menù di un ristorante può esporsi ad una così ridicola figura!).

«Oggi data della firma di questa ordinanza preoccupati abbiamo visionato le webcam della diga Ridracoli e del Conca, non sembrano così scariche…anzi». (Visto che a “l’idroinformatico consigliere” basta guardare le figure per capire tutto, perché non va a cercare anche le immagini dei campi inariditi?).

«Solo nel 2022 ci ritroviamo una restrizione per i privati, perché di questo si tratta una restrizione ad uso e consumo solo per utenti privati”. Il divieto di innaffiare e lavare auto dalle 8 alle 20 è spreco assoluto di caratteri». (Lasciamo perdere…).
«Ma mi raccomando Voi, normalissimi cittadini non lavatevi la macchina in casa potreste togliere un bicchiere d’acqua ad un bambino assetato». (Uno capace di arrivare ad una simile mostruosità dovrebbe andarsi a nascondere dalla vergogna).

«Voi del PD non perdete mai occasione per entrare con una sorta di controllo e di tocco nella sfera personale dei cittadini! Ogni occasione è buona per allungare le vostre manine. Questa ordinanza e questo ennesimo terrorismo mediatico da Voi perpetrato ha nuovamente avuto un impatto sui più piccoli i quali (sic!) nei centri estivi hanno vietato i giochi d’acqua». (Poveri bambini, talmente terrorizzati da quel sindaco malvagio che si sono vietati loro stessi, da soli, i giochi d’acqua).

«Oltre al danno la beffa in quanto questi piccoli adulti da 2 anni ad oggi stanno vivendo situazioni di vita quotidiana sempre più ipocrite senza nessun senso e filo logico nelle azioni a cui sono sottoposti e a cui si chiede di seguire, tutto questo per la Vostra gestione che definirla schizofrenica è dire poco». (A questo punto mi arrendo).

Almeno gli va però riconosciuto di essere sì un no-sic, ma non anche un “terrapiattista”, di quelli che vanno predicando comiche aberrazioni sull’inesistenza della siccità, al pari del covid; e che laddove non piove è solo perché i mitici “loro” mandano in cielo aerei che rilasciano “scie chimiche” in grado di essiccare le nubi cariche di pioggia.

Viste le cavolate a cui si lascia oggi andare, trovo logico pensare che se quel “consigliere casual”, così giovane da scaldare solo da pochi mesi la sedia in Consiglio Comunale, fosse invece “politicamente vissuto” quarant’anni fa, egli si sarebbe sicuramente arruolato fra i “no-rid”, abbreviativo di no-Ridracoli”.

Incuranti del fatto che nella gran parte dell’allora Circondario corressero le autobotti per tutta l’estate, all’epoca pure costoro erano i teorici del “ma che bisogno c’è di fare tanti drammi, a Rimini l’acqua non manca mica?”

Era quello il derivato della sconsiderata scuola di pensiero secondo cui l’innata vocazione del fiume Marecchia fosse di farsi trapanare e perforare, come una groviera, dai super-pagati progetti di un folto gruppo di progettisti, preferibilmente socialisti.

Una tale teoria “marecchiocentrica” conobbe per la verità un buon periodo di fortuna e, ben sponsorizzata sulle pagine del “Carlino”, a Rimini fece adepti un po’ dappertutto, compresi alcuni autorevoli ambiti del PCI.

Però con l’andar del tempo i no-rid non riuscirono più a nascondere gli spiacevoli e preoccupanti effetti collaterali di quell’abnorme emungimento di acqua da falde sotterranee. Anche chi non l’aveva prima capito, si convinse così che l’abbassamento del suolo in alcuni punti del territorio, o la penetrazione di acqua salata nelle falde, dovevano necessariamente essere combattuti sostituendo il più possibile l’estrazione di “acqua di falda” con l’utilizzo di “acqua di superficie”.

Ciò decretò il congiungimento dell’area riminese a Ridracoli e il conseguente declino della “idrologia socialista”.
La quale faceva tuttavia meno ridere dell’odierna “cretinidrologia no-vax”.

Nando Piccari

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