“Sono perseguitato da una tedesca senza mani e voi mi fate perdere tempo“. Dopo un’ora e mezza di colloquio si è concluso alle 11.30 l’interrogatorio di garanzia in carcere a carico di Somane Duula, il ventiseienne di origine somala arrestato nel pomeriggio di sabato 11 settembre con l’accusa di tentato omicidio e tentata rapina dopo gli accoltellamenti e il ferimento di cinque persone a Rimini. Il ventiseienne, difeso dal legale (ora fiduciario) Anna Rivieccio ha alternato momenti di lucidità a momenti di confusione e aggressività millantando di essere perseguitato da una signora.
All’interrogatorio hanno assistito oltre alla legale al Pm Davide Ercolani anche un’interprete somala nominata mediatrice per i rapporti con lo psichiatra del carcere: il giovane manifesta sintomi compatibili con disturbi psichici e la Procura sta valutando una perizia specifica.
Perizia psichiatrica che comunque è già stata richiesta dal difensore d’ufficio di Duula.
Intanto emergono nuovi dettagli: venerdì 10 settembre, il giorno prima dei fatti, Duula si era presentato al Pronto Soccorso di Rimini lamentando di essere stato aggredito da due persone. A raccontarlo è stato un medico, gli inquirenti stanno cercando di acquisire il referto.
Sabato 11 settembre il ventiseienne è stato in Questura e non è chiaro il motivo: se per denunciare un’aggressione o lo smarrimento dei propri documenti. Anche in questo caso gli inquirenti stanno cercando di ottenere gli atti specifici. Emerge poi la testimonianza di una delle due ragazze accoltellate e ferite: oltre alla confezione di coltelli Duula aveva lasciato sull’autobus dopo la fuga anche alcuni documenti con carta intestata della Questura in cui erano indicate le generalità. Non è chiaro se i fogli sono riferiti alla denuncia presentata al mattino.
Intanto si attende la convalida dell’arresto da parte del giudice.