Dramma a Rimini. Un uomo di 75 anni ha ucciso la moglie di 77, poi ha tentato di togliersi la vita. La donna era da tempo malata Alzheimer. L’anziano, un ex infermiere, è stato salvato in extremis dalla badante sopraggiunta sul posto, in via Coletti a Rivabella di Rimini.
Soccorso dai sanitari del 118, l’uomo si trova ora piantonato al pronto soccorso dell’Ospedale Infermi. Non sarebbe in pericolo di vita.
Oltre al personale medico, sono sul luogo della tragedia il magistrato di turno, il pm Bertuzzi, i carabinieri di Rimini e la polizia di Stato.
Gli inquirenti hanno trovato una lettera-testamento dove l’uomo ha spiegato le ragioni del gesto. “Abbiamo deciso insieme di farla finita…”, vi si legge.
A quanto pare l’anziano ha somministrato alla moglie un mix di farmaci che poi ha ingerito lui stesso. All’arrivo della badante la donna era già morta, stesa sul letto. Invece il 75enne era riverso a terra ma ancora in vita e probabilmente è stato salvato proprio dall’intervento della sua assistente famigliare.
I vicini e conoscenti descrivono la coppia come salda e molto unita.
Sul caso indagano i Carabinieri coordinati dal pm di turno Luca Bertuzzi che ha disposto l’autopsia sul cadavere per fugare ogni dubbio.
Diversa da quella fornita dagli inquirenti la versione dei fatti raccontata dall’avvocato di famiglia. Stando a quanto riferito dal legale – che ha parlato con i cronisti in rappresentanza dei familiari comprensibilmente shockati – la 75enne sarebbe morta per cause naturali nella notte. A quel punto il marito, afflitto dal dolore, avrebbe deciso di porre fine alla sua stessa esistenza, prima di essere salvato dalla badante. “Non mi risultano biglietti o testamenti in cui l’uomo abbia scritto di aver concordato il gesto con la moglie”, ha spiegato il legale.