Gli ALPINI hanno bisogno di evolversi. Hanno fatto il loro tempo. Sono impregnati di storia certo, ma militarista e maschilista. Discriminante e del tutto superata. Con una concezione del femminile che trasuda sessismo in ogni occasione. Una conferma la dà la dichiarazione dei Presidente Ama: “Non ci risultato denunce alle forse dell’ordine” e cita il loro decalogo, al nono punto, il penultimo dopo la cura per il cappello: “rispetto per il gentile sesso”.
Ma che vuol dire “gentil sesso”, che siamo una specie/oggetto da proteggere come la stella alpina? Oppure un genere differente, cioè opposto alla cultura, ai comportamenti, ai simboli che gli alpini esaltano? Come se non sapessero, i dirigenti Ama e tutti i nostri amministratori, che tra persone ubriache, la cui cultura si rifà a concezioni dei ruoli e dei generi di 100 anni fa, di uomini cresciuti con il culto dei commilitoni, il mulo, gli amici all’osteria, con canti, grappa e birra a volontà, mettendoli tutti insieme in questi megaraduni in cui si autoesaltano a vicenda per giorni, queste cose non fossero state previste e prevedibili. Anzi scontate. E’ questo il punto.
Dal decalogo. Punto 9. Rispetto per il gentil sesso: il comportarsi male con loro, unito a sguaiataggini varie, trasforma l’adunata in un baccanale.
Non dite che questo è un richiamo, e che va punito, no no: nuoce all’immagine dell’adunata. Allora mi permetto un passo più in là. Finitela cari alpini, rinunciate a queste celebrazioni corporative. Fate dei campeggi estivi tra voi o trovatevi insieme nelle case di riposo in montagna (o anche al mare) ma sui temi di formazione culturale: affinché possiate capire cosa è cambiato nelle relazioni tra i sessi negli ultimi 100 anni. Potrebbe essere utile anche alle vostre mogli e figlie che, e mi stupisce molto, riescano ad accettare di seguirvi ed esservi complici di queste trasferte di massa, dove i maschilismi si sommano, anche quando non molesti. Fidatevi: vi serve capirne di più delle donne, solamente così oggigiorno potreste migliorare la società intorno a voi e a noi.
Manuela Fabbri