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Donini: “Tamponi più velocemente? Governo autorizzi quelli antigenici”

Ritardi nei risultati dei tamponi?  “Ci sono priorità da rispettare e poi il governo dovrebbe dare via libera al riconoscimento dei tamponi rapidi antigenici. Funzionano praticamente al 100% e non serve aspettare di fare anche il tampone naso-faringelo”. Così oggi in diretta Facebook l’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini e il professor Vittorio Sambri del laboratorio AUSL unico di Pievesestina.

Una modifica alla normativa che viene chiesta dalla Regione anche nel campo del lavoro. Attualmente, lo status di assenza per malattia scatta solo con la positività accertata dal tampone molecolare. Domini oggi ha inviato in proposito una lettera, firmata anche dal colega al Lavoro Vincenzo Colla ai ministri Francesco Boccia, Nunzia Catalfo e Roberto Speranza. Al momento, il riconoscimento da parte dell’Inps della malattia avviene esclusivamente in presenza di uno specifico certificato prodotto dopo la positività risultante da tampone molecolare. Questo, dichiarano Colla e Donini, “al fine di evitare che l’incertezza in tema di copertura dell’assenza orienti alla scelta di non sottoporsi al controllo, nell’impossibilità di godere di tempestiva copertura per malattia”.

Riguardo ai tempi dei tamponi, Sambri ha ricordato che viene data la precedenza a quelli dei ricoverati e comunque a quanti servono per decongestionare le strutture sanitarie. Mentre il professore non ha dubbi sull’efficacia dei tamponi rapidi antigenici: “Sono confermati dai tamponi naso-faringei in percentali del 97%, 98%. Quindi il falso positivo è praticamente inesistente”. Poterli utilizzare senza compiere un ulteriore passaggio semplificherebbe dunque di gran lunga le cose. Attualmente la Regione ne ha due milioni a disposizione e con essi “si potrebbe superare ampiamente la quota odierna di circa 20 mila tamponi al giorno”. E grazie alle convezioni con i laboratori privati questi tamponi potrebbero essere impiegati in massa anche per le campagne di screening nelle aziende.

Fattore Rt. E’ sceso a quota 1, 07, la scorsa settimana era a 1,14.

Ricoveri. I reparti covid sono occupati “leggermente sopra la quota di sicurezza del 40%”, mentre le terapie intensive lo sono al 33%, tre punti oltre quella quota per questi reparti.

Scuola. Secondo Donini non si sono verificati focolai significativi nelle aule. “Fino a oggi nel mondo della scuola i contagiati sono stati 5.774, di cui 4921 studenti e 853 fra il personale docente e non docente. I positivi dell’ultima settimana sono stati 1.60, 651 nelle elementari e nelle medie, dove le lezioni sono in presenza, 177 alle superiori: a conferma che si infetta anche con le scuole pressochè chiuse”.

Anziani. Attualmente sono 1.624 i positivi fra gli ospiti delle Residenze protette, il 6% del totale; 60 i decessi di questa settimana con 273 contagi in più. “Un dato molto al di sotto rispetto alla prima ondata di primavera – ha commentato Donini – grazie all’interveno delle unità di crisi delle Ausl non appena si verificano dei casi”.

Vaccino. Donini ha confermato che fra gennaio e febbraio saranno vaccinati 170 mila emiliano-romagnoli, con precedenza assoluta agli operatori sanitari e, appunto, agli anziani nelle RSA. “La Regione è pronta con i punti di stoccaggio e la catena del freddo”, ha assicurato l’assessore.

Assistenza a domicilio. Le USCA (Unità speciali continuità assistenziali) attualente attive sono 80, con 558 operatori. A Modena c’è anche una prima USCA pediatrica. Sempre Donini: “Siamo vicini ai numeri ottimali e probabilmente la Regione che fa di più in questo campo”.

Vaccino antinfluenzale. “Lo so, qualcuno dirà subito che non lo ha ricevuto” ha esordito l’assessore prima di snocciolare i dati. Che comunque parlano di 915mila vaccinazioni effettuate su 1,2 milioni di dosi a disposizione. Sono 80mila le persone fragili, quali anziani e malati cronici, che aapettano ancora il vaccino. Per loro sono pronte 65 mila dosi, mentre altre 200 mila ne arriveranno entro il 15 dicembre, metà dal mercato estero “pagandole naturalmente molto di più”. Alla fine i vaccinati in Regione dovrebbero essdere un milione e mezzo, “un numero mai visto qui” ha sottolinetato Donini.

In conclusione il professor Vittorio Sambri ha ripetute le consuete raccomandazioni: “Più che chiedere ‘cosa stanno’ facendo, chiediamo ‘cosa stiamo facendo’ ciascuno di noi. L’andamento dell’epidemia dipende innanzi tutto dai nostri comportamenti”.

 

 

 

 

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