“Non so se arriveremo a 20.000 dosi al giorno domani, venerdì o lunedì prossimo”, ma aprile sarà il mese della svolta per la vaccinazione anti-Covid in Emilia-Romagna. Questo almeno l’auspicio della Regione alla luce delle nuove forniture in arrivo: “Tra oggi e domani aspettiamo 95.940 dosi di Pfizer”, informa l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini.
Con queste dosi si conta di “somministrare il più possibile e anticipare gli appuntamenti degli ultra 80enni”, ribadisce Donini, nella sua replica di questa mattina in commissione. Resta in stand-by al momento, visto che i medici di base hanno esaurito le dosi, il mondo della scuola. “Per noi è una priorità – assicura però l’assessore – con Università, Forze dell’ordine e Protezione civile. Ma se ho Astrazeneca da poter fare ad un ultra 75enne o un disabile lo facciamo prima a loro”, sottolinea Donini, in base al principio di vaccinare prima chi più a rischio non di contrarre la malattia ma di avere conseguenze gravi dal Covid.
I numeri, fa notare Donini, non sono enormi: altri 60.000 addetti della scuola, 12-13.000 dipendenti delle Università, 30.000 tra operatori delle Forze dell’ordine ed Esercito, 12.000 della Protezione civile. Per quanto riguarda Astrazeneca “ci sono ancora lotti sequestrati – informa l’assessore – abbiamo scorte per 40.000 dosi una parte delle quali però, qualche migliaio, non possono essere utilizzate”.
Tra i cittadini la “diffidenza c’è stata quando Astrazeneca è stato sospeso. Ma la maturità dei cittadini è stata straordinaria, perchè i rifiuti sono stati pochissimi. E per uno che fa lo schizzinoso ce ne sono almeno dieci che vorrebbero vaccinarsi al suo posto. Non si può scegliere il vaccino e speriamo di ricevere presto più dosi possibili di Astrazeneca”.
Le prenotazioni, sottolinea comunque Donini, “stanno procedendo in maniera spedita”. Ma “non accalcatevi ai centri vaccinali”, ammonisce l’assessore. “Non è che se si bazzicano i centri vaccinali si può fare il vaccino, i riservisti – ribadisce Donini – sono le persone che si prenotano come target di riferimento e che danno la disponibilità a fare il vaccino nel giro di qualche ora se vengono chiamati”.
Donini sottolinea che si può fare la propria parte per la campagna di vaccinazione anche evitando di contagiarsi: si può insomma ‘liberare’ personale oggi impegnato negli ospedali per fare i vaccini, come potrebbe accadere presto per le Usca, le squadre per la cura del Covid a domicilio. “Non cadiamo nella trappola mentale, a volte anche sociale e culturale, di pensare che comunque ci pensa la sanità”, avverte Donini. La sanità “fa il suo lavoro e sta reggendo un picco epidemico devastante, ma tutti noi possiamo fare qualcosa per abbassare la curva, anche se a scriverlo sui social si prendono insulti. Sono indispensabili comportamenti individuali improntati alla massima responsabilità e alla massima cautela”.
L’assessore ha hanche comunicato che medici di base dell’Emilia-Romagna hanno finito le dosi di vaccino anti-Covid. Resta dunque al momento in attesa la metà (circa 60.000 persone) del personale delle scuole che non si è ancora vaccinato.
Le 60.000 dosi Astrazeneca affidate ai medici di famiglia “le hanno praticamente finite tutte in due settimane”. Nei prossimi mesi “se ci arrivassero davvero tanti vaccini possiamo contare anche su questa rete. Ora però non hanno dosi, speriamo di avere quanto prima vaccini che possano essere gestiti meglio da loro, Astrazeneca e Johnson&Johnson”. I sieri di Moderna e Pzifer infatti, richiedendo temperature di conservazione molto basse, sono meno adatte alla somministrazioni negli studi medici.
Ma, annuncia Donini, “a loro affideremo un altro target, oltre a concludere quello scolastico appena ci saranno i vaccini, quello dei caregiver, sia per quanto riguarda gli anziani sia per quanto riguarda i disabili. Speriamo di poter rimettere in moto il più presto possibile questa potenzialità”.
L’ampliamento del target affidato ai medici di base, tra l’altro, permetterà a quanto spiega l’assessore di ridurre in parte il problema delle 11 persone da vaccinare nello stesso momento (queste le dosi contenute in una fiala Astrazeneca) in maniera da sprecare la minor quantità possibile di vaccini.
Per quanto riguarda le vaccinazioni da eseguire tra le diverse categorie professionali, “abbiamo già registrato l’interessamento delle imprese, soprattutto le grandi imprese, che sono pronte a vaccinare i loro dipendenti”, informa ancora l’assessore. Ma questo sarà possibile, sottolinea, “quando avremo completato le principali categorie a rischio”.
Un passo avanti lo hanno fatto anche i farmacisti, ma in questo caso la Regione è in attesa del via libera sul piano nazionale perché si possa ‘abilitare’ a tutti gli effetti la categoria e somministrare vaccini anche in farmacia.
(Bil/ Dire)