Come voterà il MoVimento 5 Stelle sulla piattaforma Rousseau? Il quesito di domani sarà: “Sei d’accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?”. La votazione si terrà dalle 9.00 alle 18.00. Ma non sono pochi gli esponenti pentastellati di primo piano che hanno già dato una risposta.
Innanzi tutto, l’ha data Beppe Grillo in persona, con una lettera inviata al Fatto Quotidiano dal titolo che è tutto un programma: “Luigi lasci stare i 20 punti della Standa e colga il bello del cambiare le cose”. Del resto il fondatore del MoVimento aveva parlato di “occasione storica” a proposito dell’alleanza di governo con il PD. Curiosamente, però, la lettera di Grillo non compare sul Blog delle Stelle.
Anche altri hanno deciso di schierarsi prima del verdetto di Rousseau, la maggior parte per il sì alla nascita del governo giallo-rosso. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora: “Confido che gli attivisti possano darci fiducia anche questa volta”. D’accordo anche Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri: “A voi quindi la scelta, la mia è di votare sì“.
“Come ha ben detto Luigi Di Maio non voglio lasciare il paese affondare, non voglio essere irresponsabile al pari di Salvini, non voglio che questa assurda crisi dovuta alla Lega ricada sui cittadini italiani con notevoli disagi e sacrifici futuri per tutti noi, voterò Sì”, annuncia convinta la deputata Azzurra Cancelleri.”Domani voterò Si. Il perché ve lo racconterò presto in un video”, twitta il senatore Alberto Airola. E anche il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia spera che trattativa fra Pd e 5 Stelle vada in porto: “Confido che i cittadini capiscano la potenzialità dell’accordo con il Pd e gli diano il via libera“.
Plausi a Grillo anche da chi è in rotta con il MoVimento, come la senatrice Elena Fattori (riminese di nascita): “Grande Beppe!”. Mentre il senatore e comandante Gregorio De Falco invita perentoriamente: “Conte deve dissociarsi dal metodo ‘salvinista’”.
Unico “no” dichiarato finora a chiare lettere è quello del senatore Gianluigi Paragone. Mentre la Lega per voce di Andrea Crippa fa sapere che proprio al Senato sarebbero in 9 i pentastellati pronti a lasciare il giallo del MoVimento per il verde di Salvini. Ipotesi che però Paola Taverna, che del Senato è vicepresidente, liquida sprezzantemente: “Oggi per cosa si può chiamare la Lega? Forse per avere una mappa dei barman che fanno meglio il mojito? Stiano tranquilli, il Movimento 5 Stelle è compatto. E sicuramente non è in vendita”.
In questo susseguirsi di dichiarazioni, cosa si dice nel MoVimento 5 Stelle di Rimini è dintorni? Assolutamente nulla. Non solo nessun esponente di primo piano ha preso posizione sul voto di domani, ma alcuni non danno notizie di sé da molto tempo. E’ un caso a parte, ma le ultime dichiarazioni dell’onorevole Giulia Sarti (ancora sospesa dal MoVimento? In attesa del giudizio dei probiviri?) risalgono a oltre cinque mesi fa, 28 marzo scorso, e riguardano le sue vicende personali.
Usa poco Facebook l’altro parlamentare riminese, il senatore Marco Croatti: ultimo post nel giugno scorso. Ma il 30 agosto in un comunicato firmato assieme al collega De Girolamo, Croatti aveva dichiarato: “Auspichiamo che si possa trovare una convergenza con il Partito Democratico su molti dei dieci punti che il MoVimento 5 Stelle ritiene obiettivi prioritari e che ha portato all’attenzione del Capo dello Stato durante le consultazioni”. Nel frattempo i punti sono diventati 20 e da allora Croatti ha parlato solo dell’iniziativa contro la plastica che i 5 Stelle hanno tenuto a Cattolica.
In quell’occasione con Croatti erano o dovevano essere davvero in tanti: il Sindaco di Cattolica Mariano Gennari, i parlamentari Carlo De Girolamo, Grazia D’Angelo, Angela Raffa, Vittorio Ferraresi, Vincenzo Presutto, Rosella Accoto, Maria Laura Mantovani, Angela Anna Bruna Chiarulli, Francesco Mollame, Gianluca Ferrara, Elisa Pirro, Angela Piarulli, Barbara Floridia, Riccardo Olgiati, Francesca Flati, Marco Rizzone, Federica Daga, Fabio Berardini, Davide Zanichelli, Davide Serritella e i consiglieri regionali Raffaella Sensoli, Giulia Giubertoni e Andrea Bertani. Impossibile che non abbiano parlato di quel che sta succedendo, ma pubblicamente nessuno ha aperto bocca.
Sui social è di solito molto attiva Carla Franchini, il cui nome è stato fatto di recente per un ruolo da assessore nella giunta di Imola. Ma la candidata non eletta alle ultime europee ultimamente inonda la sua pagina Facebook solo con belle immagini del suo viaggio in Spagna.
Non parlano di politica nazionale nei loro post né il sindaco di Cattolica Mariano Gennari né quelli che a sindaco furono candidati, come Andrea Delbianco a Riccione , Sara Andreazzoli a Santarcangelo (pur con la lista “Attivamente” non certificata ma tuttavia “d’area”) e Daniela Ruggeri a Misano.
Resta invece sui temi politici la portavoce regionale Raffaella Sensoli. Ma lo fa senza mai prendere posizione in prima persona: condivide oggi i post di Andrea Bertani, sia quello in cui compare la lettera “dell’Elevato” a firma “Beppe Grillo e il suo neurologo”, sia l’invito al voto su Rousseau: “Domani decidiamo se vogliamo fare partire questo nuovo governo. Per fermare l’aumento dell’iva, per continuare a realizzare il programma del M5S. Una scelta complicata, che dovrà tenere conto della storia del MoVimento, della sua crescita/trasformazione/maturazione, dei suoi obiettivi, di quello di cui ha bisogno l’Italia oggi. Buona riflessione!”. E’ comunque l’unica esponente grillina a ricordare su Facebook che domani si vota.
Prima ancora, fra visite ai mulini storici e ammirazione per le Frecce Tricolori, Sensoli aveva condiviso il post di “possibilista” di Nicola Morra, ma anche quello di Alessandro Di Battista che il 31 agosto era stato piuttosto duro con il Pd, E ovviamente condivide puntualmente i post di Beppe Grillo. Annuncia un’iniziativa a Viserba su “Immigrazione e politica estera”. Ma come si schieri lei riguardo il quesito di domani, così come gli altri dirigenti riminesi dei 5 Stelle, resta un mistero.