Chiamamicitta.it continua ad approfondire i vari aspetti dell’ipotesi, ci auguriamo infondata, dello spostamento della Dogana dal Caar di Rimini Nord alla sede Inail di via Melozzo da Forlì, in pieno centro a Rimini.
Abbiamo dato notizia della lettera del sindaco di Rimini Andrea Gnassi alla direzione dell’agenzia delle Dogane per scongiurare questo eventuale trasferimento.
Oggi ci occupiamo di alcuni aspetti tecnici, non secondari. Da cui sorgono alcune domande
- Attualmente la sede delle Dogane, collocata presso il Caar (Centro Agro Alimentare Riminese) offre delle condizioni oggettivamente non ripetibili in altre parti della città:
- Vicinanza al casello autostradale di Rimini Nord, con viabilità di accesso adeguata e che non interferisce con la viabilità locale; piazzali di manovra e di sosta attrezzati per i veicoli, anche di grandi dimensioni, di ampiezza rilevante (piazzali attrezzati con tettoia per le operazioni di ispezione doganale, recinzione e cancelli scorrevoli, sistemi automatici di apertura, servizi igienici, servizio di apertura da portineria h. 24, zone di sosta in gran parte recintate e controllate con impianti di video sorveglianza, guardiola per la GDF);
- Unitarietà logistica degli uffici operativi e degli uffici amministrativi.
- I piazzali attrezzati sono stati ricavati da parcheggi pubblici e pertanto non generano alcun corrispettivo poiché il canone di locazione riguarda esclusivamente gli uffici.
- Sulla funzionalità ed il livello di servizio al CAAR concordano positivamente sia gli utenti che gli operatori.
Le prime domande riguardano proprio questa parte della logistica. Si tratta, di fatto, di due piazzali per un totale di 4.200 mq, pienamente funzionali sia per lo svolgimento delle pratiche doganali sia per mezzi che debbono fare Dogana. In molti arrivano di notte e c’è un servizio h.24 di apertura del Piazzale di sosta, collegato con la portineria del Caar. Quando un autista arriva la notte suona al campanello: la portineria vede chi è e gli apre la sbarra, così l’automezzo entra e resta all’interno di un parcheggio riservato. L’autista trova i servizi igienici e può dormire la notte. La zona è presidiata da telecamere di sicurezza.
Ebbene, nell’ipotesi dello spostamento, dove verrebbero realizzati piazzali come questi, di queste dimensioni, che offrono gli stessi servizi? Alle Befane? Al Gross?
E chi paga gli investimenti necessari per attrezzare i parcheggi? Chi svolge le funzioni di portineria 7 giorni su 7, giorno e notte?
A rigor di logica, di tutto questo si dovrebbe fare carico l’Agenzia delle Dogane, con un investimento tanto grande quanto difficile da giustificare, visto che esiste già in una situazione logistica ottimale.
L’Agenzia delle Dogane di Rimini lamenta poi la promiscuità degli uffici delle Dogane con l’attività più generale del Caar. Questa aspetto in realtà è stato affrontato in più di una occasione dal Caar per garantire la massima sicurezza per i dipendenti delle Dogane.
Il contratto di affitto, che riguarda esclusivamente gli uffici, è modesto. E già il sindaco Gnassi si è reso disponibile ad una riduzione in fase di rinnovo.
Quanto modesto? A fronte di 1.046 mq (896 mq di ufficio e 150 mq di archivio), a cui vanno aggiunti la guardiola per la Guardia di Finanza con annesso archivio per altri 33 mq, l’agenzia delle Dogane corrisponde un affitto annuale di 45 mila euro. Come dett sopra, i 4200 mq di piazzali sono ad uso gratuito. . Insomma, l’affitto costa 45 euro al mq, un prezzo introvabile nel normale mercato immobiliare. Ma anche in questo caso sorge una domanda.
Quanto costerebbe l’affitto all’Inail? E quanto costerebbero gli affitti per i nuovi piazzali?
Occorre anche sottolineare che nella sede di Via Melozzo da Forlì i parcheggi interni all’INAIL sono sufficienti per i soli dipendenti dell”Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro. I dipendenti delle Dogane sono circa 35. Come viene proposto di risolvere questo problema?
In definitiva, l’idea di spostare la sede delle Dogane dal Caar è irrazionale: priva di una motivazione tecnica, priva di una motivazione economica ed in controtendenza con le scelte di servizi integrati tra operatori e servizi dello stato ed operatori e servizi privati.
Per quale ragione, i 1500 mezzi pesanti che ogni fanno dogana al Caar dovrebbero subire un disagio enorme per raggiungere dei nuovi piazzali certamente più scomodi per loro?
Per quale ragione gli spedizionieri dovrebbero subire un disagio funzionale ed un amento dei costi di gestione rispetto all’attuale situazione funzionale?
Per quale ragione il Caar (azienda pubblica) dovrebbe subire un danno economico ed un depotenziamento della piattaforma logistica da parte di un’Agenzia dello Stato?
A queste domande occorre dare risposte puntuali, altrimenti l’intera operazione potrebbe apparire come una volontà di rientrare in centro a Rimini ed avere, a dispetto della funzionalità, solo una sede più “prestigiosa” in cui collocare la bandiera.