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Divieto stufe e caminetti, la Lega attacca: “Il Pd copia le nostre proposte”

Il Pd ha chiesto alla giunta di prevedere incentivi per l’adeguamento o la sostituzione di stufe e caminetti non a regola per l’uso domestico. Lo ha fatto con una risoluzione depositata in data odierna ricordando chela Regione Emilia-Romagna nell’aprile 2017 ha approvato, senza nessun voto contrario, il Pair 2020 per dare attuazione alle politiche sulla qualità dell’Aria necessarie per adempiere nel più breve tempo possibile agli obblighi fissati dalla normativa vigente e per ridurre la percentuale di popolazione esposta ai superamenti del valore limite di Pm10 entro il 2020″.

“Nessuna limitazione o divieto d’uso dei caminetti tradizionali, delle stufe o “caldaiette” quando costituiscono il solo impianto di riscaldamento dell’abitazione o dei locali interessati. Quindi, se in casa non ci sono termosifoni o altri tipi di impianti di riscaldamento, i caminetti possono essere accesi e utilizzati”. La precisazione sui divieti di utilizzo di camini e stufe prevista dall’1 ottobre era arrivata qualche giorno fa dalla Regione Emilia Romagna tramite una nota. Nel comunicato veniva inoltre spiegato che sarà stato permesso “l’utilizzo libero per gli impianti a biomassa (legna o pellet) di classe 2 stelle o superiore (la classe di appartenenza è indicata nella documentazione fornita dal costruttore e consegnata all’acquisto), nei quali rientra la stragrande maggioranza di quelli recenti o di nuova installazione come quelli acquistati con il contributo del Conto termico nazionale, che incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni”.

 Le precisazioni fornite dalla Regione non hanno però spento il fuoco delle polemiche alimentato dalle opposizioni, in particolare della Lega

“Il gruppo Pd tenta di mettere una pezza al brutto scivolone della Giunta Bonaccini sul Pair 2020, con lo stop a stufe e camini, e lo fa copiando male le proposte della Lega” ha dichiarato Massimiliano Pompignoli, consigliere regionale della Lega Nord. “Dopo un’argomentata premessa ha aggiunto – che sembra finalizzata a minimizzare le responsabilità politiche della maggioranza, partorisce il topolino di una richiesta minimale di incentivi”.

C’è poi da aggiungere – afferma Pompignoli – che la Giunta Bonaccini pretende sempre di essere la prima della classe, varando provvedimenti manifesto per stare sempre un passo avanti alle altre Regioni. Spesso senza commisurarne le ricadute sulla popolazione e senza curarsi delle conseguenze. Sbagliando, in molti casi, in modo grossolano. Le stesse normative emanate da altre Regioni sono infatti molto più ‘comprensive’ e, pur puntando a risolvere le problematiche ambientali anche stabilendo sanzioni, hanno addolcito la pillola prevedendo da subito solidi incentivi e prescrizioni meno coercitive”.

Di qui, la presentazione da parte del gruppo della Lega Nord di una risoluzione molto più articolata e precisa nelle richieste di quella del Pd. Richieste che dovranno essere tenute in grande considerazione dalla Giunta perché rispondenti alle esigenze della gente. Chiediamo infatti lo slittamento della data di decorrenza del provvedimento, di esentare dal divieto i camini e i focolari aperti utilizzati occasionalmente a uso domestico e ricreativo, di prevedere un fondo regionale per il rinnovamento degli impianti obsoleti. Da ultimo, la questione dell’abbassamento della quota altimetrica per esentare dal provvedimento tutti i Comuni montani, altra richiesta della Lega che la Giunta ha già promesso di attuare, ma sulla quale dovremo certamente tenere alta la guardia”.

 

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