Il Demanio dice ‘no’ allo Ies: chiuso lo storico distributore di Miramare. Rimini da qualche giorno è ‘orfana’ di una delle sue pompe di carburante più economiche. Fine attività il 31 dicembre per la stazione Ies di Miramare, a due passi dal Talassoterapico. Massimo Angelini, il titolare che si occupava dei rifornimenti di carburante, e sua moglie Marina Giovagnoli, che curava l’annesso bar tavola calda, sono le prime vittime della direttiva europea Bolkestein .
Questa la notizia che veniva data nella giornata di ieri da numerosi mezzi di informazione.
Addirittura la consigliera regionale Raffaella Sensoli (5 Stelle) ha fatto una interrogazione alla giunta regionale perché si attivi con il Governo per interventi urgenti in materia di Bolkestein.” “La chiusura del distributore di benzina low cost a Rimini dimostra come sia necessario un immediato intervento riguardo alle concessioni demaniali e la direttiva Bolkestein.”
Ma stanno davvero così le cose? La concessione dove insisteva il distributore è la prima a vedere applicata la direttiva servizi?
Pare proprio di No. Anzi proprio No. La Bolkestein non c’entra nulla.
Infatti si è trattato di una procedura di revoca di una concessione sui cui insisteva un’attività (distributore carburanti) ritenuta incompatibile con i progetti di riqualificazione dell’area.
Sin dai tempi del progetto Polo del Benessere che comprendeva tutta l’area della Novarese e del Talassoterapico, con relativo progetto di pedonalizzazione di quel pezzo di lungomare era prevista la revoca della concessione del distributore. Vi furono, allora, anche contatti con la Ies per trovare soluzioni alternative.
Analoga cosa è successa con il distributore della Tamoil vicino a piazzale Fellini a Marina Centro. Revoca della concessione per progetti di riqualificazione.
D’altra parte la direttiva servizi o Bolkestein non fa chiudere le attività ma regolamenta le procedure per il rinnovo delle concessioni di beni o aree di proprietà pubblica dove si svolgono attività economiche.
