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Discoteche, sostegni per 3 milioni dalla Regione: “Fino a 10.000 euro a impresa”

I 3 milioni di Euro stanziati dalla Regione Emilia Romagna a sostegno di discoteche, sale da ballo, night club e locali assimilati sono ufficialmente confluiti nella Delibera Regionale che è stata approvata dalla Giunta.

“Un lavoro lungo, iniziato nell’autunno scorso e fatto di fitte interlocuzioni con il presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini e con l’assessore al Turismo, Corsini – dice il presidente del SILB dell’Emilia Romagna, Gianni Indino – e ringrazio davvero per la positiva conclusione di questo percorso condiviso. Le aziende del nostro settore sono chiuse ormai da 14 mesi e sono allo stremo, bisogna dunque che questi contributi regionali, che sono i più sostanziosi stanziati a livello nazionale per il nostro comparto, vengano erogati a favore delle imprese molto rapidamente. Non risolveranno tutto, ma permetteranno ai gestori dei locali di avere un po’ di respiro. Come Associazione siamo disponibili per dare tutte le informazioni sulle domande da presentare”.

Potranno presentare domanda di ristoro le imprese con sede in Emilia Romagna con il codice Ateco primario relativo a discoteche, sale da ballo, night club e locali assimilati che esercitino l’attività di intrattenimento danzante e che nel 2020 abbiano avuto un calo del fatturato medio maggiore al 20% rispetto al 2019 oppure che siano state attive dal 1/01/20 al 31/12/20. L’attribuzione del contributo commisurato alla perdita di fatturato sarà erogata nel limite di 10.000 euro ad impresa.

“Riconosciamo la volontà dell’amministrazione regionale di intervenire a favore dell’intrattenimento e anche l’attenzione che ha sempre mostrato per i locali da ballo e il divertimento, anche per l’importante impatto a livello turistico su tutto nostro territorio. Ma ora è già tempo di puntare sulla programmazione – continua il presidente regionale Indino -. Chiediamo che la Regione si faccia subito sentire affinché venga abolito il coprifuoco notturno: tornare a casa alle 22 in estate non è pensabile, in vacanza è a maggior ragione inconcepibile. Questo è un provvedimento che può provocare danni gravissimi al nostro turismo, da sempre vocato anche al divertimento. Bisogna invece gettare le basi per riaprire i locali in sicurezza, lavorando su protocolli e linee guida. Proviamo insieme a delineare una possibile data di apertura per i locali e possibili percorsi che ci consentano un’estate di lavoro e di pseudo normalità. Sappiamo quanto i nostri amministratori abbiano a cuore il turismo: si facciano portavoce verso il governo di queste istanze. Non possiamo permetterci di trascorrere un’estate con il coprifuoco e stringenti limitazioni per non rendere vani tutti gli sforzi di promozione turistica fatti finora in Italia e all’estero. Si parla di milioni di presenze, linfa vitale per tutto il territorio. Il rischio è perdere interi segmenti turistici a favore di competitor internazionali che stanno correndo molto più forte di noi”.

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