Si è conclusa ieri sera, mercoledì 24 marzo, la direzione provinciale del Partito Democratico. Era la prosecuzione della riunione iniziata il 19 marzo con le introduzioni del segretario regionale Paolo Calvano e del segretario provinciale Filippo Sacchetti. Si discuteva della situazione politica nazionale e locale. In concreto era la prima riunione del massimo organo di direzione politica del Partito Democratico di Rimini per discutere delle dimissioni del segretario Nicola Zingaretti e dell’elezione del nuovo segretario Enrico Letta. Ma soprattutto era l’occasione per discutere dei prossimi appuntamenti elettorali di ottobre. Cinque comuni al voto tra cui Rimini. Inutile dire che la discussione si è incentrata su Rimini.
La conclusione del segretario regionale è stata netta: “Fermate ogni iniziativa locale sulle candidature a Rimini, il segretario nazionale, Enrico Letta, vuole approfondire l’argomento per poter intervenire nei modi più opportuni”.
Una sorte di doccia fredda per chi, tra i sostenitori della candidatura di Jamil Sadegholvaad, spingeva per una convocazione rapida della direzione comunale del Pd per decidere se procedere con le primarie.
Infatti dopo i numerosi tentativi, falliti, di fare desistere Emma Petitti nei suoi propositi di candidatura e dopo il tentativo, anche questo fallito, di fare decidere il candidato a sindaco dalla coalizione l’unica soluzione era rimasta quelle delle primarie. Da decidere rapidamente con modalità e caratteristiche.
Lo stop del segretario nazionale apre scenari nuovi. Non è un mistero che nessuno vuole le primarie. Troppo divisive e con un alto rischio di rotture difficilmente recuperabili. Per questa ragione in tanti spingono per una soluzione unitaria. Facile a dirsi complicato a realizzarsi.
Tra gli interventi Emma Petitti di cui diamo notizia a parte, Juri Magrini, Lucilla Frisoni, Enrico Piccari, Sara Donati, Mirna Cecchini, Barbara Di Natale, Maurizio Melucci, Nadia Rossi, Andrea Gnassi
