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“Dimora Energia”, per trasmettere gli antichi saperi delle nostre mani

“Dimora Energia”. Si chiama così l’associazione culturale che, dal 2014, ha come obiettivo quello di promuovere attività culturale, sociale e ambientale. Ma questa associazione, che opera su tutto il territorio nazionale, è molto di più di questo e così abbiamo chiesto a Enrico Poggiali, socio fondatore e Presidente di Dimora Energia, di raccontarci qualcosa.

Poggiali, che cos’è esattamente “Dimora Energia”?

«“Laboratorio Dimora Energia” è un’associazione culturale apartitica, aconfessionale e senza scopo di lucro. È costituita per soli fini di crescita culturale e tecnica dei propri soci come la libera associazione tra persone fisiche. L’associazione ha come finalità specifica quella di sviluppare, promuovere e organizzare ogni attività culturale in generale, nonché di utilità sociale, di studio, di promozione, di consulenza e di carattere formativo e dimostrativo legate all’ampia varietà dei temi facenti riferimento al quadro di relazioni che intercorrono tra l’ambiente, le risorse naturali e i modelli di produzione e consumo, con un’attenzione particolare alla riscoperta dei principi costruttivi antichi e delle forme dell’abitare del passato, alla loro possibile influenza sulle forme insediative e architettoniche contemporanee e alla loro integrazione con le tecnologie basate sulle fonti rinnovabili di energia e utili alla riduzione dell’impatto ambientale dell’abitare».

Di che cosa si occupa a Dimora Energia?

«Mi occupo di redigere i vari progetti in atto e tengo le relazioni con le istituzioni come Comuni, Musei, Regioni e Stato, inoltre curo la parte pratica con corsi di formazione, essendo esperto di antiche metodologie costruttive: dall’utilizzo della terra cruda alla calce naturale fino alla ceramica».

Quante persone fanno parte di questa associazione?

«Circa 30 persone dalle più disparate competenze: da direttori di Musei Archeologici fino a tecnici esperti di motori (della Ferrari ndr) e tecnici esperti di idrogeno dell’università dell’idrogeno di Bari, architetti esperti in bioclimatica, bioecologici e panificatori con tecnologie antiche (Pasta Madre ndr). Ma anche esperti posatori di intonaci in terra cruda e della calce naturale grassello di calce, tecnici esperti dell’utilizzo delle canne di fiume e del bambù da costruzione, tecnici esperti sull’utilizzo delle luci led ed accumulo in batteria dell’energia, ceramisti-vasai. Infine ultimamente stiamo puntando molto ad attirare gli artisti. Tutte queste tecnologie si trovano nel nostro show room in centro a Rimini».

Quindi, la vostra associazione ha a che fare con la sostenibilità, ho capito bene?

«Ha come fine la trasmissione della cultura materiale, per prefigurare un futuro più sostenibile con salde radici negli insegnamenti della storia».

A proposito, Rimini è una città abbastanza sostenibile?

«Penso proprio di sì. I presupposti con questa amministrazione sono davvero buoni, anche perché il turismo del presente e del futuro deve puntare sull’ecologia e sull’etica sociale e soprattutto sulle antiche e moderne conoscenze.  Ho seguito da vicino uno in primis il “Patto dei Sindaci”, che mette in evidenza queste tematiche, diversi nostri amministratori hanno fatto viaggi nelle capitali  nord europee dell’ecosostenibilità, ma non basta».

Quante associazioni come la vostra esistono a Rimini e provincia?

«Associazioni come la nostra non credo ne esistano altre nella nostra provincia, ma forse neanche in regione. Molte di queste studiano ed hanno separatamente questi interessi ma nessuno studia l’insieme a 360°, che viene dal termine greco “Bios”, ovvero vita; termine che inizialmente derivava dal nostro studio iniziale della bio-architettura».

Portate avanti dei progetti?

«Organizziamo eventi, corsi, conferenze, laboratori, viaggi di studio e manifestazioni di rievocazione storica. Inoltre, abbiamo partecipato a diverse manifestazioni di carattere culturale come Il “Festival del Mondo Antico” per due edizioni consecutive, “Al Meni”, l’evento con il grande Chef internazionale Massimo Bottura, infine la manifestazione internazionale sulla ceramica “Argillà Italia” in piazza della Libertà a Faenza, nel 2016».

Il forno in terra cruda e ceramiche realizzato dall’artista riminese Gio Urbinati

Proponete i vostri laboratori anche alle scuole?

«Sì, esattamente. Forti dell’esperienza maturata in questi anni e delle numerose attività svolte, realizziamo alcuni laboratori fondati principalmente sui temi del risparmio energetico, della difesa dell’ambiente e dell’utilizzo di materiali naturali, in primis l’argilla, da sottoporre alle Scuole Materne, Elementari e Medie. I temi proposti possono essere affrontati dai bambini di ogni età, ma l’attività verrà diversamente calibrata sulla base delle competenze dei bambini stessi; i laboratori sono perciò organizzati su livelli di difficoltà e di analisi nettamente differenziati per fasce di età. E poi c’è anche il Nuovo Grand Tour».

Sarebbe?

«Bisognerebbe chiedersi che cosa è il “Nuovo Grand Tour”, visto dagli occhi dei bambini? È un laboratorio teorico /pratico di più appuntamenti per spiegare l’architettura in modo semplice e pratico ai bimbi. Si parte con la descrizione di una abitazione primitiva dell’epoca del neolitico, plastico nel museo della città di Rimini. Successivamente, ci concentreremo sui primi pavimenti di epoca romana III secolo a.c., per arrivare ai finissimi mosaici dell’età tardoantica. Passeremo dalla Domus del Chirurgo, non prima di aver fatto un laboratorio pratico sulla terra cruda, materiale di cui è costruita la domus in questione e con l’ausilio della terra capiremo il funzionamento dell’arco, della volta e della cupola, per poi costruirne alcuni in laboratorio che riprendono l’Arco di Augusto e il Ponte di Tiberio. Faremo anche un piccolo accenno all’architetto per eccellenza, Vitruvio, e al suo trattato, il “De Architectura”, scritto per l’imperatore Augusto, nello stesso anno di edificazione dell’Arco di Rimini, il 27 a.c.».

Adesso, per esempio, state lavorando a qualche iniziativa?

«Il 22 settembre, dalle ore 10,30 fino alle 20, andrà in scena l’Open Day, con corsi che vanno dallo shiatsu allo yoga, laboratori pratici di manipolazione d’argilla, fino a proiezioni video, workshop di disegno, fotografia e grammatica e tante altre iniziative».

Per ulteriori info: www.dimoraenergia.com

Nicola Luccarelli

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