Doveva essere nelle intenzioni degli organizzatori, Art.1 MDP e Sinistra per Ravenna, oltre che nelle attese di larga parte del pubblico – la grande occasione per la nascita della cosa rossa a sinistra del PD. Parliamo dell’evento a Ravenna, con Vasco Errani, Giuliano Pisapia e Pierluigi Bersani.
Alla fine il pubblico presente, molto numeroso, ne è uscito frastornato. Soprattutto per la conclusione che ha gelato la platea.
Errani – che dei tre sul palco è apparso sicuramente il più profondo e anche il più lucido – ha detto, in sostanza, “va bene costruire il campo largo, perché non vogliamo rimanere nella ridotta identitaria e minoritaria, va bene dialogare e non chiudere la porta a nessuno, va bene tutto, ma alla fine bisogna decidere una buona volta dove vogliamo andare e indicare alla nostra gente una strada, perché è questo che la nostra gente ci chiede. Dove volete andare? Cosa volete fare? Sottotitolo: da troppo tempo stiamo tergiversando e la gente non ci capisce”.
Quindi, Errani ha continuato invitando ad ascoltare questa richiesta che viene dal popolo. E ha detto, Giuliano (Pisapia, ndr) tu sei il leader, guidaci in questa nuova avventura e noi ti seguiremo. Applausi scroscianti.
Pisapia nel rispondere dice la frase che gela il pubblico: “no, sono io che mi metto da parte, faccio un passo indietro, sei tu il leader Vasco, lo ha detto stasera questa assemblea”.
All’iniziativa erano presenti anche numerosi esponenti della sinistra riminese. Roberto Biagini ha commentato la serata per Chiamamicitta.it in questo modo.
“Al di là dei contenuti politici, che doverosamente dovranno essere al più presto codificati per essere approvati dal “momento costituente” che è diventato improcrastinabile per essere poi presentati agli elettori, e al netto della contingenza politica di questi giorni tra la nota di aggiornamento del DEF e legge elettorale che tutti e tre hanno saputo ben sintetizzare, è chiaro che il dibattito di ieri, in Romagna, a Ravenna con Bersani, Errani e Pisapia era carico di aspettative per le tantissime persone che affollavano l’Almagià e non solo per il primo momento pubblico di uscita di Errani. Vasco, da buon padrone di casa, ha inizialmente lasciato il giusto spazio a Pisapia poi, da arguto e pragmatico politico e con tutta la sua autorevolezza, di fronte alle esitazioni dell’ ex sindaco di Milano sul percorso da affrontare (sono emersi palesi i carichi di pressione che in questi giorni Pisapia ha avuto) si è preso tutta la scena politica sfruttando, certo, il favore casalingo ma anche indicando le tracce di una via da seguire. E’ innegabile che gli umori delle persone erano i più ondivaghi: tra chi se n’è andato deluso da Pisapia ma rinfrancato, da Errani; tra chi si aspettava certezze sui tempi e sul programma e tra chi affranto riteneva che è stato l’ennesimo assist a Renzi. Bersani ha cercato di “gettare acqua sul fuoco” , ma l’ irritazione di Pisapia con la chiosa finale “la sala stasera, Vasco, il leader l’ha indicato e sei tu“, come se si fosse tolto un perso dallo stomaco, è risultata palese. I resoconti giornalistici, sia in diretta ieri sera, che quelli usciti oggi sulla stampa locale e nazionale, lo dimostrano. Secondo me, ieri sera Pisapia si è giocato una gran parte di dote in un luogo dove, invece, avrebbe dovuto accumularla”