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Delbianco, Riccione Civica: ecco cosa serve per riqualificare viale Ceccarini

Non é più tempo di aspirine e Noi di Riccione Civica riteniamo che non sia sufficiente semplicemente ridurre affitti (che comunque sono regolati dal mercato) o puntare anacronisticamente – dichiara Andrea Delbianco, coordinatore del gruppo – su ciò che il Viale ha rappresentato in passato. Neppure una nuova riqualificazione urbana può rappresentare la sola soluzione, poiché avrebbe vita breve. Il Viale che fu il più bello di Riccione ha tanto meno bisogno di nuovi tappeti di plastica e di cavalli alati che competono con i vari Babbo Natale o con improbabili mercatini sudtirolesi. Su questi ultimi effetti speciali – prosegue la nota di Andrea Delbianco di Riccione Civica – propinati dall’attuale amministrazione, rivelatisi costosi ed effimeri, siamo stati tra i primi a denunciarne l’inutilità e la mediocrità. Le nuove dinamiche dell’e-commerce e la decadenza dell’immagine del viale nel panorama nazionale richiedono un ripensamento generale della strategia dedicata alla più conosciuta cartolina turistica della Riviera Romagnola. 

Le formule “del rilancio” possono essere molteplici e andranno approfondite con i portatori di interesse e con le imprese sane che vorranno investire nel lungo termine.

In recenti analisi come quella elaborata da CNA, ad esempio un sentiero di rinascita, va ricercato nel “commercio esperenziale”, nella gestione dinamica ed unitaria dell’asse commerciale supportata da azioni in partenariato pubblico / privato. L’obiettivo è quello di veicolare l’idea di un centro e delle aree immediatamente limitrofe come un organismo commerciale unico e moderno all’aperto. I centri commerciali chiusi stancano nelle stagioni calde e richiedono alternative meno soffocanti, sopratutto negli anni che seguiranno il periodo Covid. Nel medio periodo invece, si imporrà una rivisitazione del viale sotto il profilo urbano con attrazioni d’eccellenza anche di natura artistica. Senza dubbio il viale dovrà avere caratteristiche funzionali di totale accessibilità ed inclusività per l'”utenza debole”, elementi chiave che consentirebbero un immediato incremento di presenze pari ad almeno 15-20 %. 

Non ultima, si rende necessaria una regolamentazione che selezioni le classi merceologiche e la qualità dell’offerta commerciale. Ove le norme non sorreggano questa politica, occorrerà agire – conclude Delbianco – sulle leve fiscali per favorire il commercio e l’artigianato di qualità che rendano la vita difficile agli amici del ”tutto ad un euro”. Fare uno “struscio” in viale Ceccarini deve tornare ad essere una “figata” da raccontare con orgoglio e non più un percorso ad ostacoli tra buche in strada e negozi che assomigliano sempre di più a quelli delle più anonime periferie italiane.

Noi ci siamo con tanto di idee e proposte concrete alle quali manca soltanto un terreno fertile per essere coltivate”.

Andrea Delbianco, Coordinatore Riccione civica

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