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Decreto Sicurezza, la posizione del Manifesto contro l’odio e l’ignoranza

Non solo i sindaci da tutta Italia, anche parte della società civile muove dure critiche al decreto sicurezza varato recentemente dal governo pentastellato. Con una lettera aperta alla cittadinanza il Manifesto Contro l’Odio e l’Intolleranza, un’iniziativa nata dall’impegno di liberi cittadini riminesi,  assume una posizione molto critica nei confronti delle nuove direttive imposte dal decreto, evidenziando i rischi cui vengono esposte alcune categorie di persone. Cittadini stranieri provenienti da contesti in cui la loro stessa incolumità è a rischio che non avranno più diritto a a ottenere un titolo di soggiorno che permetta loro di permanere sul territorio nazionale. 

Il decreto sicurezza voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, votato dal Governo e approvato dal Parlamento, racchiude molte delle cose contro le quali il “Manifesto contro l’odio e l’ignoranza” ha preso posizione nelle scorse settimane.

Sul fronte della gestione dell’immigrazione, riteniamo che questo decreto non solo non migliori la sicurezza dei territori, ma che sia anche profondamente ingiusto verso alcune categorie di persone. Vi saranno infatti cittadini stranieri provenienti da contesti in cui è a rischio la loro incolumità che, in seguito alla nuova legge, non avranno più diritto a vedersi riconosciuto o rinnovato un permesso di soggiorno per motivi umanitari, con grave difficoltà nell’ottenere un titolo di soggiorno che permetta loro di permanere sul territorio nazionale. Persone che fino ad ora hanno vissuto nella legalità, rischiano di finire domani per strada, magari prede di chi alimenta l’illegalità. Altresì, per tutti i richiedenti protezione internazionale verrà preclusa l’iscrizione anagrafica con conseguente difficoltà nell’accesso all’assistenza sociale, all’edilizia residenziale e al lavoro. A ciò si aggiunge un forte depotenziamento del sistema di accoglienza che la novella legislativa ha voluto indebolire a discapito dell’integrazione e dell’inserimento sociale e lavorativo.

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando si è fatto promotore di una iniziativa a suo dire di natura giuridica, a parer di altri di “disobbedienza civile”, proponendo la sospensione dell’applicazione del decreto. Il suo appello è stato raccolto da altri sindaci, che di ora in ora aumentano in numero. Anche alcuni primi cittadini del nostro territorio, la Romagna, hanno espresso la loro vicinanza e il loro sostegno al sindaco di Palermo. Da Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, a Davide Drei, primo cittadino di Forlì, a Michele De Pascale, sindaco di Ravenna. Auspichiamo che alle loro dichiarazioni corrisponda in futuro un impegno concreto volto a tutelare coloro chiunque subisca discriminazioni derivanti dall’applicazione del decreto sicurezza.

Che questi amministratori si stiano schierando dalla parte dei diritti umani riconosciuti dalla nostra Costituzione e contro le politiche che fomentano odio sociale, ci sembra un atto di grandissimo valore umano e sociale.

Non sta a noi decidere se le misure che questi sindaci intendono attuare siano o no compatibili con il loro ruolo di amministratori, ma noi promotori del “Manifesto contro l’odio e l’ignoranza” vogliamo esprimere il nostro appoggio a chiunque si erga a sostegno dei diritti di tutti, contro ogni discriminazione o forma di antagonismo che nasce da una cattiva percezione della realtà.

Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pronunciate nel suo discorso di fine anno, che sottolineano come la sicurezza passi anche dalla tutela delle fasce più deboli e dal rispetto degli altri, costituiscono l’humus in cui questa protesta può e deve crescere, anche con l’aiuto e il sostegno di cittadine e cittadini come noi, che vogliono impegnarsi perché il futuro del nostro Paese sia un futuro di umanità“.

I promotori del Manifesto contro l’odio e l’intolleranza

Mirco Paganelli, Tamara Balducci, Conti Enea, Alessandra Gori, Tonti Marco, Pecorari Enrico, Valentina Marini, Gigliola Ricci, Rosangela Altamura, Rosella de Troia, Graziano Urbinati, Fabrizia Mattioni

 

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