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Decreto Rilancio, sforzo enorme. Ma ecco cosa manca per il turismo

Apprezzando l’enorme sforzo, mai visto, per sostenere il mondo aziendale, ci sono alcune cose, con spirito di collaborazione, che vanno segnalate.

La manovra cardine (2.4 Miliardi) che è il bonus vacanza, e che per quanto possa dare fiducia, nella dimensione e nella forma probabilmente andrà a scontare le vacanze di chi già ha deciso di farle: non muoverà se non marginalmente viaggiatori in più, se non in un turismo vicinale e di breve durata. Il che non significa che sia sbagliato o da non farsi. Ma integra – e marginalmente – il settore hotel, e non tocca le altre filiere del turismo.

Inoltre impatta direttamente su
– liquidità operatore, che a questo punto può decidere di non utilizzarlo
– essendo un credito d’imposta, è molto probabile che -vista l’annata durissima- non avrà capienza perchè non avrà quasi tasse da pagare.

Inoltre.

A memoria: il turismo fieristico (agenzie specializzate, fiere, allestitori), gli autotrasportatori, le agenzie viaggi e i tour operator, le agenzie del settore education (scuole e viaggi di lingua) si trovano con prospettive di fatturato ZERO sino all’inverno prossimo – probabilmente primavera estate 2021.
Peraltro, se nel settore turismo non si prolunga la cassa integrazione fino a dicembre saranno probabili numerosi fallimenti o depauperamenti delle aziende.

Il ruolo delle Agenzie Viaggi e dei Tour Operator, che è una filiera di intermediari che muove – dati Istat 2016, gli ultimi disponibili- circa 14 Miliardi di Euro, è assente negli interventi (il fondo di 25 mln purtroppo non copre nulla, circa 2700 euro a operatore). Le agenzie viaggi del settore Education (viaggi scolastici, viaggi di lingua, valore mercato 1,2 miliardi) hanno da parte del MIUR un divieto di lavorare ufficiale sino al 31 agosto, e una prospettiva di 0% di fatturato almeno sino alla prossima primavera 2021.

La scelta di mettere una soglia di 5 Milioni di Euro al fondo perduto non tiene conto della redditività spesso molto diversa tra aziende. Questo dato è desumibile anche dagli Studi di Settore. Le adv e i TO hanno una redditività del 3% su volumi alti, di conseguenza agenzie medio piccole sono escluse, quando altre attviità anche molto comuni (commercianti, hotel, industria, etc) hanno redditività molto più alte. Sostanzialmente una società informatica a 2 Milioni di fatturato è come un’agenzia viaggi o T.O da 10 milioni di euro di fatturato.

Il voucher è uno strumento che “compra tempo”, ed è positivo. Ma non toglie le difficoltà di rapporti con compagnie aeree e fornitori esteri, che non lo riconoscono. e per quanto riguarda le compagnie aeree, ugualmente fallirebbero se dovessero restituire tutto.

Inoltre, il recupero dell’affitto come credito di imposta, per quanto marginale per le imprese di servizi, dove per le agenzie vale solo fino a 5 Mln di euro di fatturato (primo margine 10%) e non ha limite per gli hotel (primo margine 25%) conferma la sproporzione dovuta alla distinzione di liceità di intervento al solo fatturato.

I fondi per la promozione ovviamente sono importanti. Forse non è questo il decreto giusto, ma visto che la promozione è un elemento di rilancio, credo sia necessario preparare interventi di tipo offertista a sostegno degli investimenti in innovazione nel turismo e di alleggerimento degli oneri di nuove assunzioni (esempio: un fondo di rotazione garantito all’80% per investimenti in R&S e trasformazione digitale, campagna nuovi mercati, in cui il contributo sia al 50% a fondo perduto sulla quota capitale per un massimale di 200.000 euro a impresa con codice Ateco turismo, e superbonus unito a sostanziose premialità urbanistiche per gli hotel) e anche detassazione sulle nuove assunzioni nel turismo per rilanciare l’attività con contributi figurativi per 3 anni.

Queste mie considerazioni vanno nella direzione di provare ad allargare l’immagine su alcuni punti fondamentali del settore turistico, che da questo decreto rilancio rimangono di fatto esclusi o toccati solo marginalmente.

Ovviamente mi è chiaro che siamo alle prese con una serie di elementi di un disastro epocale. Proprio per questo ho scritto queste valutazioni, per cercare di aggiungere qualche goccina d’olio nei meccanismi di un enorme ingranaggio in modo che possa dare una risposta ad alcuni pezzi che ora si trovano alle prese con lo stesso disastro, ma senza alcuna risorsa, a differenza di altri. Non cito i 3 Miliardi per Alitalia, perché comprendo che tutti li vorrebbero dappertutto tranne lì, anche io, ma credo che siano una condizione politica insuperabile, anche se vorrei che non fosse così.

Samuele Zerbini

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