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Da Miramare alla Sala Borsa: la mostra “Storie di Colonia” arriva a Bologna

Lunedì 25 novembre alle 17.00 la mostra sarà inaugurata presso la Sala Conferenze della Biblioteca Salaborsa di Bologna alla presenza dell’Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti, del presidente dell’Associazione Il Palloncino Rosso di Rimini Luca Zamagni e dei curatori della mostra Paola Russo, Luca Villa e Ilaria Ruggeri.

 Attraverso 16 pannelli con testimonianze, fotografie e documenti, la mostra ricostruisce un vero e proprio racconto delle storie legate alle estati in cui la Colonia fu in uso, un piccolo archivio della memoria esposto nella città di origine della maggior parte dei protagonisti.

La mostra Storie di Colonia. Racconti d’estate dalla Bolognese, 1932 — 1977 rientra nel progetto di #Riutilizzasi Colonia Bolognese, un’iniziativa di rigenerazione urbana e innovazione sociale avviata nel 2018 con la concessione all’associazione culturale Il Palloncino Rosso di una porzione della Colonia Bolognese di Miramare di Rimini, luogo abbandonato e in grave stato di degrado da ormai molto tempo. L’obiettivo del progetto è quello di mettere in circolo i ricordi, nel racconto delle storie legate alle estati in cui la Colonia fu in uso, fino a costituirne un archivio della memoria.

Parallelamente alla storia della Colonia “vista da dentro”, cioè con gli occhi degli ex ospiti della Bolognese, l’Associazione è andata anche alla ricerca di volumi, riviste, immagini, filmati e documenti ufficiali in biblioteche e archivi (pubblici e privati), ricostruendo la vicenda storica dalla fondazione alla definitiva dismissione.

Nell’intento di raccogliere testimonianze scritte, orali, fotografie, filmati e documenti nel racconto delle storie legate alle estati di migliaia di piccoli ospiti provenienti da Bologna, i curatori hanno incontrato moltissimi dei bambini che frequentarono la Bolognese negli anni tra il 1932 e il 1977.

Da questi ricordi, oltre che la mostra, nasce un libro dal titolo “Storie di Colonia” che verrà presentato sempre lunedì 25 novembre.

Divisa per sezioni che raccontano i vari momenti che accumunavano migliaia di piccoli cuori lontani da casa per un mese intero (il distacco dai genitori, inventarsi lo svago, vivere le piccole trasgressioni del quotidiano, barcamenarsi tra la gioia e la tristezza, adeguarsi alle regole, indossare e avere cura della propria divisa, il rapporto con le suore e le signorine, la memoria che gira attorno al profumo della tavola, all’odore disinfettato dell’infermeria, al vapore delle docce), la pubblicazione presenta pezzi di storie individuali in un ricco corredo fotografico.

C’è chi a sette anni aveva progettato una fuga da Miramare, chi aveva visto scivolare la sua stecca di cioccolato nella turca (e, se ci ripensa, risente quella fitta di disperazione bambina), chi ogni mattina si svegliava ai primi chiarori per rubare i colori dell’alba sul mare, chi aveva vinto le medaglie alle olimpiadi in spiaggia e le conserva ancora, chi ricordava il nome della signorina che si occupava della sua squadra, chi il soprannome della suora che li rimetteva in riga con un fischietto, chi aveva trovato un amico, chi aveva perso qualcuno.

 “Ci siamo imbattuti insperatamente in un ricordo che Enzo Biagi scrisse in più di un’occasione, tra riviste e libri, in cui racconta di aver visto il mare per la prima volta davanti alla Bolognese, che ai tempi in cui lui la frequentò si chiamava ‘Decima Legio’, un ricordo che accomuna Biagi a moltissimi bambini che frequentarono la colonia tra gli anni ’30 e ’40”, racconta Paola Russo che insieme a Ilaria Ruggeri e Luca Villa ha curato il progetto.  “Ogni giorno continuiamo a ricevere nuove testimonianze e così la Bolognese, via via, continua a ripopolarsi di piccole voci, lontane nel tempo”.

In questo volume tante piccole tracce di quelle voci, accanto alle storie più estese di Aldo Bullini, in assoluto il primissimo bambino a mettere piede in colonia quando la struttura era ancora in costruzione; Angela Tamossi, ammutolita da un lenzuolo nelle chiacchiere del pomeriggio con le compagne della camerata; Amedeo Manieri che lascia il lettore col cuore impigliato alla rete attraverso cui le sue mani incontravano quelle dei suoi genitori durante la visita della domenica; Angelica Trotta, che ha raccontato cantando, insieme a sua sorella Anna Maria, di come i dischi che mettevano su suore dagli insospettabili gusti l’abbiano poi spinta a diventare una rockettara; Raffaella Amadori, che chiama la Bolognese “la mia Colonia” e non c’è padrona di casa più innamorata; Francesco Resca, che non ha mai potuto dimenticare il tragitto in treno da Bologna a Rimini; Sandro Vanelli, protagonista fiero nel suo ruolo di alzabandiera (fino a quando un gesto di rabbia non lo ha escluso per sempre da quel privilegio);  Claudia Tabaroni, che attraverso i suoi ricordi della colonia regala il sapore dolce e impiastricciato dell’infanzia; Remo Tossani che da sempre appunta e scrive della colonia di Miramare; Luciana Cavallari, che se avesse vinto il superenalotto l’avrebbe comprata lei, la colonia, e ne avrebbe fatto una residenza per… ex bambini di colonia.

Siamo sicuri che questa storia – si legge nella prefazione dei curatori – che sa di salsedine e conchiglie, di albe rubate dai finestroni e di passeggiate in riva al mare, di fughe progettate e di cartoline che partivano in valigia già affrancate dai genitori e che ai genitori tornavano bagnate di lacrime di nostalgia, questa storia che sa di Emilia e di Romagna, saprà parlare meglio di noi”.

 “Grazie a Storie di Colonia, la Colonia Bolognese ha riscoperto la sua storia commovente, riaccogliendo i bambini che ospitava tanti anni fa, i quali hanno partecipato attivamente alla rinascita di un luogo rimasto troppo a lungo solo nella loro memoria, raccontando le loro storie di vita vissuta anche ai bambini di oggi” ha scritto Luca Zamagni, presidente dell’Associazione Il Palloncino Rosso. “Storie di Colonia è un progetto bello e meritevole in sé, ma acquista ancora maggiore significato nella relazione con il luogo dove si sviluppa: anche grazie a questo progetto, centinaia di cittadini hanno varcato una soglia che fino a poco tempo fa era identificata soltanto con il degrado e la marginalità sociale. In questo risiede il valore aggiunto del progetto: scovare e raccontare storie non solo per il gusto di farlo, ma anche per contribuire ad una prassi di cittadinanza attiva”.

 Il 26 marzo, ma anche l’11 maggio, il 31 luglio, l’8 e il 28 settembre, grazie all’iniziativa dell’associazione riminese, sono ritornati in Colonia alcuni dei bambini di allora. Durante la prima giornata di marzo in Colonia, gli studenti del Laboratorio Video del Corso di Laurea magistrale in Design dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino, condotto dal docente e regista Federico Bondi, hanno realizzato un video-documentario dal titolo Storie di Colonia che sta girando per Festival e che verrà proiettato lunedì durante la presentazione del volume. 

 

La mostra Storie di Colonia, rimarrà nella Sala Scuderie della Biblioteca Salaborsa a Bologna fino al 21 dicembre.

 

L’esposizione è resa possibile grazie al Comune di Bologna, alla Biblioteca Salaborsa.

 

Il progetto Storie di Colonia rientra nelle attività di promozione culturale sostenute dalla Regione Emilia-Romagna con la legge L.R. 37/94 (Delibera Num. 1058 del 24/06/2019).

 

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