Hanno appena riaperto i locali della riviera e già come mosche al miele arrivano anche da lontano gli individui che cercano di mettere in piedi il loro mercato di morte. La Questura di Rimini ha perciò aumentato i controlli sui luoghi di intrattenimento del territorio.
Nella giornata di domenica, verso le 09.30 del mattino, il controllo si è focalizzato su un locale di via Feleto, a Rimini, dove le Volanti della Questura hanno puntato la loro attenzione su alcune voci maschili che provenivano dall’interno. I poliziotti hanno sentito chiaramente dire “Ho bisogno di soldi, per questa devi cacciare i soldi, uagliooo!!!’’’.
All’interno gli agenti si sono trovati innanzi, da una parte P.L., trentenne foggiano, che con la mano destra teneva un telefono cellulare con sopra una striscia di cocaina, dall’altra un secondo ragazzo che, chino con il volto verso il telefono con una banconota da 20 Euro arrotolata e appoggiata alle narici, era in procinto di sniffarla.
Quest’ultimo ha detto che il P.L. gli aveva appena offerto di condividere una dose di Ketamina, aggiungendo che gliel’ avrebbe offerta.
Sorpreso dall’arrivo improvviso dei poliziotti, il 30enne foggiano ha tentato di disfarsi di due buste in cellophane trasparente; in una c’erano 12 involucri in cellophane contenenti cocaina, per un peso di circa 6 grammi, mentre nell’altra dell’MDMA per un peso di circa 5 grammi. Il P.L. aveva poi nelle tasche altra ketamina per un peso di circa 2 grammi. e ancora un grammo di cocaina.
Addosso al ragazzo sono stati rinvenuti inoltre 280 euro in banconote di piccolo taglio, verosimilmente provento dello spaccio.
Il ragazzo, vistosi ormai scoperto, non ha potuto negare l’attività di spaccio, confessando che, nonostante l’ora del mattino, aveva già venduto qualche dose ed era fiducioso che ne avrebbe vendute delle altre.
Sono quindi scattate le manette per il giovane foggiano, che non è nuovo a simili ‘’trasferte’’ nella Riviera, essendo già stato arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio nel 2012 a Riccione. All’esito dell’udienza lo stesso è stato rinviato nella sua provincia, ove sarà costretto a dimorare in attesa del processo.