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Crollo delle classi in quarantena ma ancora pochi bimbi vaccinati, appello di AUSL Romagna

Rimini sempre la peggiore per vaccinazioni, quella con più sanitari non vaccinati sospesi e, questa settimana, è anche la provincia della Romagna con più decessi. In compenso tutti questi numeri sono in miglioramento e lo sono soprattutto quelli dei nuovi casi e dei ricoveri.

Il rapporto settimanale AUSL Romagna sulla settimana dal 7 al 13 febbraio registra 9.577 positività (28.7 %) su un totale di 33.318 tamponi (molecolari e antigenici).

“Dopo quattro settimane di aumento si registra per la terza settimana una diminuzione dei nuovi casi sia in termini assoluti (-7.184) che percentuali. In calo anche il tasso d’incidenza totale dei nuovi casi negli ultimi sette giorni /100.000 abitanti in tutti i distretti dell’ AUSL della Romagna. Anche per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto di pazienti affetti da Covid, si registra un lieve calo rispetto alla settimana precedente. In totale sono ricoverati 331 pazienti, di cui 19 in terapia intensiva – precisa l’azienda sanitaria – Considerando l’andamento dei nuovi casi, dei ricoveri totali, dei ricoveri in terapia intensiva e decessi da inizio pandemia si vede come a differenza delle ondate precedenti l’aumento considerevole dei nuovi casi delle ultime settimane non ha corrispondenza di ricoveri e decessi in egual modo, grazie alla diffusione della vaccinazione”.

Un calo che riguarda tutti i Comuni delle Provincia di Rimini, anche se per incidenza sul numer dei residenti molto più accentuato nel distretto nord rispetto a quello sud (Riccione).

Il tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da COVID è in lieve calo rispetto alla scorsa settimana
ed in totale sono ricoverati 331 pazienti, di cui 19 in terapia intensiva.

Complessivamente sono stati sospesi 192 operatori tra dipendenti e convenzionati in tutta l’azienda USL della Romagna perchè non vaccinati. La settimana precedente erano 212: sono diminuiti di 5 in meno a Rimini, di 3 a Forlì, di 4 a Cesena,  di 8 a Ravenna.

La situazione nelle scuole vede il crollo delle classi in quarantena: dalle 628 della scorsa settimana alle 123 dell’ultima.

Riguardo le vaccinazioni, al 14 febbraio 898.578 hanno avuto la prima dose, 844.785 anche la seconda dose e 547.393 la terza, a cui vanno aggiunte 105.865 dosi somministrate dai MMG. Rimini continua a restare la provincia meno vaccinata della Romagna in ogni fase della vaccinazione e in tutte le fasce d’età. Permangono le ormai delineate differenze fra i Comuni della provincia riminese. Per esempio, Montefiore e Gemmano sono ancora lontane dal 90% di copertura perfino fra gli over 80. Mentre fra i Comuni maggiori solo Rimini, Coriano, Bellaria e Santarcangelo hanno superato la quota del 10% di bambini vaccinati nella fascia d’età 5-11 anni.

Purtroppo questa settimana Rimini si guadagna invece un triste primato: quello delle vittime.

“Dai dati della settimana presa a riferimento – commenta Mattia Altini, direttore sanitario di Ausl Romagna – emerge una costante e più consistente diminuzione dei nuovi casi in tutte le fasce di età e su tutto il territorio romagnolo. Di pari passo sul fronte ospedaliero osserviamo un leggero calo dei ricoveri soprattutto nei reparti ordinari. Anche in Romagna ci stiamo dunque avviando verso una situazione decisamente favorevole ma non possiamo ancora abbassare la guardia poiché non siamo ancora fuori dalla pandemia. E’ quindi importante procedere con cautela, continuando a prestare attenzione anche e soprattutto attraverso i nostri comportamenti individuali. Non dobbiamo mai dimenticare che se stiamo andando verso la normalità è grazie al vaccino, il nostro strumento di difesa più importante per limitare i danni causati dal virus”.

“Ecco perché il nostro impegno sul fronte vaccinale prosegue senza interruzione. L’obiettivo ora è quello di aumentare la copertura vaccinale soprattutto nei bambini in età scolare, che ricordiamo possono accedere ai punti vaccinali per ricevere la somministrazione in qualunque momento, senza necessità di prenotazione. Occorre insistere e velocizzare affinché anche i più giovani non ancora immunizzati si vaccinino, per il loro bene e per il bene di tutti noi”, conclude Altini.

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