Il senatore Marco Croatti non fa una grinza. Ieri l’appello alla “dignità” scagliatogli addosso ieri dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi, che gli ha rinfacciato fra l’altro di aver esultato per il taglio dei fondi del Bando delle Periferie (18 milioni che non arriveranno più a Rimini) salvo poi plaudire alla promessa del premier Conte di rimettere mano alla faccenda.
Oggi, il parlamentare pentastellato annuncia “un altro importante risultato ottenuto dal gruppo M5S che ha presentato una mozione in merito al programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia. Un programma finalizzato alla realizzazione di interventi urgenti per le aree degradate, al miglioramento della qualità del decoro urbano, al potenziamento della sicurezza territoriale che ha trovato però il blocco da parte della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’incostituzionalità del comma 140 dell’art. 1 della legge di stabilità per il 2017, con il quale sono stati assegnati al programma 800 milioni di euro per la realizzazione delle finalità previste”.
“Mediante tale mozione – spiga il comunicato – è stato richiesto al Governo di impegnarsi ad adottare specifiche misure nella prossima legge di bilancio per individuare e garantire soluzioni idonee per l’erogazione di tali risorse agli enti interessati nonché il rimborso delle somme spese per gli interventi già sostenuti nell’ambito di tale programma dagli enti stessi.”
Solo un accenno di sfuggita alle parole di Gnassi, senza peraltro nominarlo, né tirare in ballo le rotatorie della SS 16 che, aveva detto il sindaco, Croatti non voleva salvo poi prenderne il merito: “Sono orgoglioso di aver apposto la mia firma alla mozione e di poter lavorare a testa bassa per il bene del territorio – afferma il Senatore Croatti – anche se mi spiace dover constatare come alcuni amministratori locali continuino a strumentalizzare politicamente un tema che non dovrebbe avere colore politico, ma solo l’obiettivo comune dell’interesse dei cittadini”.