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CRABS, FIDARSI SI DEVE

Metabolizzate, nostro malgrado, anche le uscite dai Crabs, già annunciate, di Amar Balíc e Stefano Crotta, ora non resta che attendere la partenza di Lorenzo Panzini (non ufficialmente dichiarata ma altamente probabile) per completare lo tsunami estivo che disegnerà la nuova formazione del Basket Rimini Crabs targata ancora NTS ed affidata ad Andrea Maghelli per affrontare la stagione 2016/17.

Sicuramente l’annuncio dell’ultima ora – dopo il lungo diciannovenne Tiberti, veste in biancorosso il play/guardia Paolo Busetto, promettente ventenne che ha perfino assaggiato la A2 a Treviso – non farà certo saltare sulla sedia i palati più fini del basket riminese, specialmente dopo i sogni della scorsa estate e le illusioni cullate in un vibrante playoff che mancava da troppo tempo. Un antico entusiasmo rapidamente evaporato coi primi caldi estivi.

Non mi sono mai fasciato la testa prima di sbatterla e non lo farò certo in questa occasione, dal momento che ho molti motivi per guardare con fiducia a questa nuova impresa ad onta di un piano squadra che ha fatto storcere il naso a molti.

In primo luogo, perché la fiducia è certamente dovuta a chi: proprietà, dirigenza, staff e tecnici, ci permette ancora di assistere ad un campionato nazionale di serie B e, udite udite: con i conti sotto controllo e la conseguente possibilità di concluderlo senza scossoni o fughe anticipate. Vi assicuro che di questi tempi è grasso che cola.

Poi, come non avere fiducia in Andrea Maghelli che, come se non bastasse, ha già dimostrato sul campo le sue capacità in questa categoria? E come trascurare il “lusso” di schierare personaggi di indubbia qualità come Luca Pesaresi e Francesco Foiera, avendo cura di centellinare i minuti di quest’ultimo per evitare che finisca la stagione in ginocchio nella recondita speranza di allungare la stagione, replicando un playoff al quale ci abitueremmo volentieri?

Proseguendo sullo stesso tema, non dovremo guardare con fiducia agli altri poco conosciuti 8/10 della squadra, tutti compresi fra diciotto e vent’anni, ai quali viene offerta la possibilità di mostrare sul campo il loro valore? In cambio, dovranno sudare sette camice, buttandosi a capofitto su ogni pallone, viaggiando su e giù per l’Adriatico per qualcosa come 5.300 Km di trasferte. E dovranno costituire un gruppo sfrontato e coraggioso, pronto a spendere fino all’ultima stilla d’energia per portare a casa, oltre alla desiderata vittoria, la consapevolezza di essere protagonisti mettendo solide basi per il loro futuro.

In questo momento, i “nomi” contano molto meno della coesione di squadra, che dovrà essere costruita giorno per giorno a partire da lunedì 29 agosto fino al primo d’ottobre. Poi, man mano che proseguirà la stagione, potremo occuparci di chi ha segnato più punti, preso più rimbalzi, difeso meglio. E solo in quel momento mamma statistica fornirà i valori dei singoli; per ora deve vincere la pallacanestro e deve vincere Rimini con la sua passione per lo sport più bello del mondo.

Daniele Bacchi

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