Una delle ultime ipotesi rilanciate dall’esecutivo per arginare il contagio è il divieto di asporto a partire dalle ore 18. Un provvedimento restrittivo che sotto questo profilo non era stato adottato nemmeno ai tempi del lockdown duro di marzo.
“Il divieto d’asporto dopo le 18 per bar e locali – misura al vaglio del Governo – rischia di rappresentare un’ulteriore battuta d’arresto per chi ha delle attività e, non senza fatica, si sta adattando alle restrizioni, cercando di mantenere il rapporto con la clientela. Una possibilità, quest’ultima, che si materializza proprio con il servizio d’asporto, il quale ovviamente non riesce a garantire gli introiti dell’attività ordinaria, ma, comunque, offre ai nostri esercenti un’opportunità di guadagno e contatto con il pubblico.
Vietare questo servizio dopo le 18 affosserebbe ancora di più una categoria già stremata e in difficoltà.
Non può essere che la maggioranza degli esercenti, che fin da subito si è adeguata in maniera responsabile e professionale alle nuove disposizioni del dpcm, ci rimetta a causa di quei pochi che si ostinano a non rispettare le regole.
Devono essere previsti ulteriori controlli e magari sanzioni verso coloro i quali non seguono le norme e anzi favoriscono situazioni di assembramento, ma non possono essere “puniti” indiscriminatamente tutti gli operatori”.