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Costantini a Dogana, “maledetto figurativo”

Dopo alcuni anni difficili passati a combattere contro una brutta malattia, il pittore Pier Antonio Costantini torna ad esporre al pubblico, sino al 6 gennaio 2019, in una splendida mostra di sue opere presso la chiesetta di Villa Manzoni, adiacente la filiale di Dogana della Banca di San Marino (orario d’apertura nei giorni feriali 14.30-18.00, il sabato e la domenica 10.00-12.00 e 15.00-17.00). Opere che la Banca di San Marino ha utilizzato anche per il suo Calendario 2019.

I soggetti del Calendario 2019 sono scorci del centro storico e paesaggi-monumenti della Repubblica raffigurati da Pier Antonio Costantini, un artista locale che si considera “un maledetto figurativo, ancorato e legato ad un saldo riferimento alla realtà, che rielabora attraverso l’utilizzo di materiali spesso estranei al mondo della pittura, ma capaci di enfatizzare fantasia e tecnica personali”.

“Nella mia opera – dichiara Costantini – la passione per il dipingere e per il segno sono motivo di profonda riflessione e di ricerca introspettiva. Non sono in cerca della perfezione perché so che tutto il mondo è imperfetto: il momento stesso in cui l’artista opera sulla superficie è quello in cui la materia già si sta decomponendo e trasformando, perché niente è immobile. Proprio questa imperfezione costituisce, forse, l’elemento più vitale ed affascinante dei miei lavori le cui visioni si aggrappano alla realtà nella speranza di catturarne e preservarne brevi frammenti”.

Nativo di Rimini, Costantini vive e lavora a Vallecchio di Montescudo da una decina di anni. Elio Morri, Cesare Filippi, Agostino Marchetti, Sante Battistelli, Fausto Minestrini sono stati i suoi maestri. “Credo che chi dipinge lo faccia essenzialmente per se stesso, per quel bisogno di esternare la propria appartenenza a questo mondo e ai mondi che la nostra fantasia crea all’infinito”.

Da anni Costantini insegna presso la Scuola di pittura “Ivo Casadei” di Coriano, a fianco del maestro Mario Massolo, “cercando di trasmettere ai partecipanti non solo le poche o molte nozioni in mio possesso, ma soprattutto l’amore per la pittura e la consapevolezza della propria creatività”.

Paolo Zaghini

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