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Cosa sta succedendo nel Pd

Cosa sta succedendo nel Pd dopo la sconfitta alle amministrative? Domanda doverosa leggendo i quotidiani di oggi e le dichiarazioni sui social.

Il segretario regionale Paolo Calvano scrive su FB:Credo che oggi sia opportuno non cercare visioni consolatorie e affrontare la situazione con lo stesso tasso di realismo con cui si sono commentate tante vittorie. È stata una sconfitta. E per imparare qualcosa dalle sconfitte bisogna innanzitutto riconoscerle. Abbiamo perso in una tornata di ballottaggi in cui partivamo all’opposizione in tre comuni su cinque, Parma, Vignola e Riccione e governavamo a Piacenza e a Budrio. Sono elezioni Amministrative che hanno avuto come sfondo un quadro nazionale non semplice, sia dal punto di vista politico che da quello sociale. E di questo bisogna tenere conto. Detto ciò, va rilevato che ci sono stati anche elementi locali che hanno inciso sull’esito del voto. Penso a Vignola con le dimissioni del segretario del PD nel momento in cui si decideva il candidato sindaco, a Riccione con la frattura all’interno del nostro gruppo consiliare pochi mesi prima delle elezioni e a Parma dove è mancata una ricomposizione vera di tutto il nostro campo dopo le primarie.
A queste situazioni abbiamo provato in ogni modo a mettere delle pezze, ma sempre pezze sono”.

Oggi Stefano Bonaccini ha fatto un’analsi diversa. Su Parma dice:Con Pizzarotti poteva nascere un laboratorio nazionale”.. credo però che a Parma noi avremmo potuto, non è detto che ci saremmo riusciti, ma avremmo potuto, partendo un anno fa o due anni fa, provare a capire se era possibile far nascere lì un laboratorio nazionale”; anche se poi “le condizioni le conoscono meglio quelli che vivono nei territori”.

Il presidente della regione dice la sua opinione anche su Riccione e Vignola. Entrambi i comuni erano governati dal centro destra. In entrambi i comuni la legislatura si è interrotta a metà. E in entrambi i comuni il Pd ha perso . Per Bonaccini si è perso perché:” Probabilmente non c’è stata la capacità di allargare un campo di forze… In certi territori si è stati troppo autosufficienti sforando l’arroganza. Vignola e Riccione sono due casi dove serviva una capacità maggiore di ricostruire e ricucire perché li c’erano divisioni e fratture nel Pd. Può darsi che non si sia riusciti a recuperare per questo.”

L’ultima affermazione di Bonaccini è un vero proprio avvertimento politico a Paolo Calvano segretario regionale del Pd:”Voglio tornare a dare una mano più robusta al partito. Non è un commissariamento dell’attuale gruppo dirigente, assolutamente, ma provo a dare un contributo”.

Ricapitolando, per il Presidente della Regione a Parma si doveva trovare un accordo con Pizzarotti. La domanda che in tanti si stanno ponendo nel Pd regionale è: accordo come quello di Comacchio? A Comacchio ha vinto il sindaco uscente Marco Fabbri, grillino poi espulso quasi subito da Beppe Grillo. Ebbene, a Comacchio il Pd non ha presentato una sua lista.

A Riccione si doveva fare l’accordo con Patto Civico di Pizzolante. Nei corridoi della politica riccionese si fa notare che proprio l’invito al voto per Sabrina Vescovi di Luciano Tirincanti (che con la sua lista “Riccione viva” sosteneva il candidato a sindaco di Patto Civico Carlo Conti )durante il ballottaggio, in realtà abbia fatto perdere voti al candidato del centro sinistra.

A queste dichiarazioni sul voto in Emilia Romagna si aggiungono le analisi di esponenti di primo piano del Pd sul livello nazionale.

Romano Prodi:
Leggo che il segretario mi invita a spostare un po’ più lontano la tenda. Lo farò senza difficoltà. Il mio zaino è leggero”

Valter Veltroni
“Renzi cambi passo, il Pd non ha più identità”.

Piero Fassino
“Ai ballottaggi è suonato l’allarme “L’alleanza con Mdp è ancora possibile”.

Dario Franceschini
“Nati per unire non per dividere, si è rotto qualcosa col Paese e così ci consegniamo a Grillo”.

Evidente che si è aperto un dibattito profondo nel Pd. Un dibattito che avrà ripercussione anche sulle prossime scelte politiche.

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