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Corte dei Conti condanna Sol Et Salus al pagamento di oltre 6 milioni di euro

Era il dicembre 2016 quando la polizia tributaria della Guardia di Finanza di Rimini ha notificato agli amministratori della clinica Sol et Salus il sequestro della struttura e dei relativi conti correnti della società.

Tre gli indagati per truffa ai danni dello stato: direttore generale, direttore amministrativo e direttore sanitario della Sol et Salus clinica specializzata in riabilitazione.

La Gdf in due anni di indagini e dopo aver esaminato cinquemila cartelle cliniche ha scoperto che la clinica di faceva rimborsare dall’Asl, perché struttura convenzionata, ricoveri non necessari.

Alla Sol te Salus negli anni 2011 e 2012 sono stati ricoverati pazienti da tutta Italia con una semplice impegnativa di un medico curante. I finanzieri hanno così scoperto che molte di quelle cure potevano essere fatte senza ricovero.

La stessa struttura di controllo dell’Asl di Rimini (ora Asl Romagna) concludeva l’indagine interna osservando come nella maggioranza delle degenze, alla luce dell’intervento riabilitativo e del quadro clinico accertati, sarebbe stata appropriata la scelta del regime ambulatoriale, sicché suggeriva, prima dell’ingresso del paziente nella struttura, l’effettuazione di «una visita fisiatrica da parte di un medico specialista pubblico» affinché «redigesse il progetto-programma riabilitativo individuando con maggior rigore i casi in cui è realmente necessario il trattamento riabilitativo in regime di ricovero, la tipologia di questo (intensivo o estensivo) e la durata del ricovero in rapporto al tipo di disabilità funzionale, al suo grado di modificabilità e agli obiettivi riabilitativi da raggiungere».

Da parte sua la Procura Regionale della Corte dei Conti aveva “ravvisato sussistenti elementi di responsabilità direttamente in capo ai sigg. Vasini Marco, Vaccari Matteo e Balli Pier Paolo, che, in ragione dei loro incarichi apicali presso la “ Sol et Salus ” S.p.A. (rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante pro tempore, amministratore delegato pro tempore e direttore sanitario pro tempore), avrebbero concorso – come attestano anche le correlative imputazioni sul piano penale – agli artifici e ai raggiri grazie ai quali la “ Sol et Salus ” avrebbe illecitamente ottenuto le indebite remunerazioni contestate.”.

La Corte dei Conti ha preso atto che l’esame documentale, condotto dalla Guardia di Finanza, ha consentito di riscontrare che numerose “ricette”, rilasciate dai medici di medicina generale (MMG), non riportavano l’esatta prescrizione del “ricovero per riabilitazione”, prescrivendo, piuttosto, trattamenti di fisiokinesiterapia, soggiorni climatici, oppure, in alcuni casi, la sola dicitura “ricovero”; altre ricette riportavano l’indicazione specifica del ricovero presso la Sol et salus , riportando con esattezza unicamente la denominazione della struttura Sol et Salus ; la quasi totalità delle ricette riportava, quale diagnosi certificata dal MMG, patologie ortopediche degenerative croniche, in contrasto con la caratteristica di modificabilità, prevista dalle Linee Guida nazionali e regionali, relativamente all’obiettivo del recupero di disabilità “importanti”; infine, numerose ricette risultano corrette a mano nella parte relativa alla data, tra cui alcune di esse senza la prescritta sigla di attestazione della correzione.

La Corte dei Conti ha trasformato  il sequestro conservativo – a suo tempo autorizzato dal Presidente della Sezione e parzialmente confermato dal giudice designato nei confronti della Sol et Salus spa – in pignoramento fino alla concorrenza della somma di euro 6.178.375,86, oltre alle spese del giudizio.

La sentenza integrale 

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