“Sono perplesso dall’ipotesi di realizzare un parco eolico in mare aperto nell’Adriatico, che è spesso definito un “lago” perchè poco profondo, e poi bisognerebbe valutare se l’energia pur rinnovabile prodotta dalla pale eoliche non sia già stata superata da altre nuove tecnologie“.
Con queste parole l’assessore al Turismo Andrea Corsini ha bocciato il progetto da 1 miliardo di euro che prevede la realizzazione di un parco offshore a largo della costa a sud della Provincia di Rimini. 59 pale capaci di erogare 330 watt di energia nell’ambito di un’opera che sarebbe realizzata dalla società di scopo Energia Wind 2020.
“A preoccuparmi è anche il fattore paesaggistico – ha aggiunto l’assessore regionale – e l’impatto ambientale“.
E, detto fatto, a stretto giro arriva il plauso di Italia Nostra l’associazione che per prima in anticipo sulle lamentale espresse dai partiti politici aveva sollevato un polverone sul progetto dichiarandosi a dir poco contraria al parco.
“Assessore Corsini, grazie – è scritto in una nota – Grazie per aver interpretato con la sensibilità ma anche la lungimiranza di uomo delle istituzioni il pensiero di tanti nostri concittadini spaventati dalla prospettiva di veder trasformato il nostro mare dal più grande impianto industriale eolico del Mediterraneo.
Condividiamo con lei – non potrebbe essere altrimenti da parte di un’associazione ambientalista come la nostra – la preoccupazione del disastro ambientale incombente e con la necessità di dar risposte forti e rapide ai temi che coinvolgono l’intero genere umano sul tema della sostenibilità ambientale, ma questo non potrà mai avvenire con la distruzione dell’ambiente e della sua armonia.
Il paesaggio, la bellezza non sono elementi accessori al nostro essere meta turistica, sono l’essenza. Tonino Guerra, con la sintesi della poesia capace di guardare l’essenzialità e la purezza della vita e del mondo, scriveva “in questi anni abbiamo avuto il difetto di togliere l’orizzonte, di cancellare l’infinito dei nostri occhi: non è solo che abbiamo perso un momento di bellezza, è qualcosa di più, qualcosa forse che non si comprende neppure fino in fondo. È probabile infatti che ci siano nella memoria ancora i segni del nostro passato primitivo, e l’incontro col mare è qualcosa di misterioso, una esperienza ancestrale.” Ecco perché non può essere considerato “sostenibile” un intervento che faccia a pezzi questi valori propri e inalienabili dell’uomo e per questo tutelati dalla nostra Costituzione.
Ecco, da una parte il genio visionario di Tonino Guerra e Federico Fellini – che in Amarcord fa gridare allo zio Leo “Si vede il mare! E’ una riga lunga e blu” – di cui ci apprestiamo tra qualche mese a celebrare il centenario della nascita di entrambi col più grande museo dedicato alla loro poesia e dall’altra la realizzazione di questo mostro industriale che confligge e distrugge con la propria incombenza questa bellezza che appartiene a tutti.
Con la sua presa di posizione pubblica ripresa oggi dalla stampa, lei ha saputo dare l’autorevolezza di un’istituzione a un pensiero che da subito come Italia Nostra, abbiamo con preoccupazione espresso. Quella preoccupazione che oggi troviamo nelle sue parole e in quelle del suo collega Vincenzo Colla a cui vorremmo estendere il nostro ringraziamento perché, come ha scritto Tonino Guerra, “abbiamo bisogno di nutrirci d’infinito e l’infinito di tutti noi romagnoli è il mare”