Chi ha i documenti nasconda il dossier
e chi è ferito stia composto – in croce
chi è torturato muoia sottovoce
il vento si divida dal rumore dei boschi
e l’anima da queste estreme spoglie
lasci in pace gli ostaggi:
per piangere nascondere la voce
che piange
Essi hanno orecchie abili: volpi
fredde, segugi d’afflizione
direttori di coscienza in caccia di contrizione
fanno carniere di dolore
La parola stia schiacciata in bocca, oscura –
se danno fuoco alla covata
che s’intani la madre forsennata
chi perde sangue cancelli la trama:
non c’è ragione di gridare, oggi
come un respiro di silenzio tende l’aria
i dirigenti che giudicheranno
chi avrà gridato amato aperto il cuore
il giorno che gli daranno ragione
non gli perdoneranno.
Corrado Costa (Mulino di Bazzano, 1929 – Reggio Emilia 1991)