Chiusura a oltranza delle attività produttive e commerciali, mantenimento dei blocchi e dei varchi. In sostanza niente maglie larghe per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Eccola in sintesi la richiesta di tutti i sindaci della Provincia di Rimini e del Presidente Riziero Santi , che all’unanimità si sono rivolti unitamente al Prefetto e dopo aver sentito il parere delle autorità sanitarie locali al Presidente Bonaccini per chiedere di reiterare le misure introdotte con l’ordinanza “Cura Rimini”. Chiesta anche la proroga delle ordinanze regionali sulle limitazioni della mobilità personale e chiusura di parchi e giardini e cinturiazione del territorio provinciale con la permanenza di blocchi e varchi presidiati.
La relazione fornita da Ausl conferma lo stato emergenziale in atto come comunicato dal direttore Ausl Marcello Tonini. Al contempo però le misure restrittive stanno sortendo l’effetto sperato con un calo dei contagi accertati. Per le autorità un eventuale allargamento delle maglie rischierebbe di vanificare gli sforzi fatti fino a oggi. In più, spiegano sempre Prefetto e Provincia, in aree limitrofe soggette a minori restrizioni l’epidemia è stata più contenuta.
Nelle prossime ore la Regione emanerà l’Ordinanza di proroga al 3 maggio 2020 di tutte le disposizioni già in atto in questa provincia, all’interno della quale non si applicheranno le norme meno restrittive del Dpcm emanato ieri dal Governo.
La situazione è monitorata dall’unità di crisi ora per ora e, d’accordo con il Presidente Bonaccini, laddove si determinassero le condizioni saranno prese in considerazione le ragioni di una eventuale rimodulazione delle disposizioni locali.
I sindaci convengono che le prossime settimane dovranno essere dedicate ad organizzare al meglio l’avvio della fase due mettendo in campo tutte le azioni programmatorie e operative al fine di farci trovare pronti alla possibile progressiva riattivazione delle attività lavorative e sociali.