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Coronavirus, sciacallaggio e cause contro i medici. Gli ordini forensi: “Denunceremo”

In tutta Italia fioccano le segnalazione degli ordini dei medici locali contro gli studi legali e che si sono proposti di aiutare i parenti e i familiari delle vittime di Covid19 a fare causa contro i dottori, e più in generale contro il personale sanitario impegnato in questi giorni nella lotta al coronavirus.

Già nei giorni scorsi, il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri ha scritto una lettera al Consiglio Nazionale Forense, per sollevare il problema. “Comunicazioni pubblicitiarie da parte di studi di avvocati , che invitano i cittadini a intentare cause nei confronti dei medici, offrendo consulenze legali gratuite o altri possibili incentivi“.

Di rimando gli ordini forensi di molte regioni italiane, anche l’Emilia Romagna, hanno recepito l’invito delle Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici ad astenersi dalle azioni di sciacalaggio. Per esempio, l’avvocato Maria Cristina Ottavianoni, presidente dell’Ordine degli avvocati di Macerata ha parlato di “gravi violazioni della deontologia professionale” in riferimento alle “offerte di assistenza gratuita in tema di responsabilità nei confronti di medici e sanitari per i decessi dovuti alla pandemia di Coronavirus“, come riportato dal quotidiano online marchigiano “Cronache Maceratesi”.

Come scrive invece il Corriere Romagna sull’edizione odierna, il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Rimini Roberto Brancaleoni – ha diffuso un documento per informare gli iscritti che sul territorio è stato avviato un’ampio monitoraggio sul fenomeno “preannunciando esposti disciplinari” contro chi approfittando dell’emergenza intenda guadagnare clienti con simili pratiche, “anche se per ora non sono state riscontrate segnalazioni sul territorio della Provincia di Rimini“.

In alcuni casi le prestazioni offerte per “contrastare l’emergenza” giungono persino a sollecitare l’avvio di azioni risarcitorie nei confronti di Ospedali, medici e infermieri, con disponibilità ad assistere gratuitamente vittime e familiari“, è invece scritto in un documento diffuso dall’Unione Regionale dei Consigli dell’Ordine Forense dell’Emilia Romagna.

In più, spiegano dall’Unione Regionale “è stato constatato che le iniziative, talvolta, vengono promosse attraverso sigle ingannevoli, ovvero da persone giuridiche con oggetto sociale estraneo alla tutela legale, in potenziale violazione dell normativa penale sul divieto di esercizio abusivo delle professioni“. Lo sciacallaggio viene quindi esercitato sia da avvocati veri e propri (“fatto ancora più inaccettabile spiegano dall’Unione degli ordini forensi”) che da sedicenti legali.

La stessa avvocatura regionale nel documento ha manifestato la propria “vicinanza e riconoscenza ai medici e agli infermieri e più in generale a chiunque eserciti professioni sanitarie che si stanno prodigando per il bene comune“.  Da Bologna è inoltre arrivato l’invito alle istituzioni forensi di tutta la Regione a segnalare e denunciare ogni forma di condotta vietata dalle regole deontologiche.

 

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