Mario Erbetta con una nota interviene sulle norme che sono entarte in vigore in queste ore. Decreto del Goverrno e oridnanza emanata dalla Regione Emilia Romagna. Per il territorio della provicnia di Rimini, l’ordinanza regionale è molto più restrittiva del Decreto del Governo firmato da premier Conte nella giornata di domenica 22 marzo.
“Fino ad esso non sono mai intervenuto sulla gestione della pandemia. Avrei tanto da dire ma per il momento evidenzio la mancanza totale di coordinamento tra istituzioni. Conte e il Governo fanno un decreto che entra in contrasto con un provvedimento della Regione Emilia Romagna e i successivi provvedimenti dei sindaci dell’Emilia Romagna. La nebbia più assoluta sulla prevalenza delle normative: il decreto nazionale prevale su quello regionale dato che si rientra in materia concorrente? Oppure si tratta di competenza esclusiva Regionale (e quindi non si comprende come mai si facciano tanti decreti legge)? Ma la cosa che lascia perplessi e’ l’interpretazione di tali norme che sta portando oggi al delirio. Le banche e le poste devono restare aperte con limiti o totalmente chiuse? Problema di non poco conto in particolare per le poste e per le pensioni che dal 26 dovrebbero essere pagate ai pensionati. Ma anche le banche che lasciano aperti solo i bancomat e non lavorano nemmeno chiuse al pubblico creano problemi enormi. Pensate alle Riba utilizzate nel commercio, a pagamento che andranno in conto in automatico con le problematiche che se non ci sono soldi sul conto non si potrà rientrare mediante chiamata con problemi su assegni, carte di credito e altro. Ma anche l’impossibilità di fare pagamenti agli sportelli per coprire i conti. Insomma un delirio. Poi si aggiunge il grido di dolore degli alberghi annuali affittati a lavoratori e studenti. Cosa devono fare? Chiudere? Ma se i clienti sono residenti fuori provincia e lavorano a Rimini non potendo uscire dal comune o entrare in quello di residenza che fine devono fare? Il Prefetto si basa sul decreto ministeriale e dice state aperti, il Comune che si basa sulle normative regionali e comunali dice dovete chiudere? Ma questi poveri cittadini cosa devono fare? C’e’ qualcuno nelle nostre istituzioni che si assume per iscritto la responsabilità di dare una giusta interpretazione a queste norme dicendo se tali attività debbano rimanere aperte o no e a quali condizioni? I cittadini hanno bisogno di certezze. Chiedo al Comune di dare formalmente una risposta a questi albergatori e la chiedo immediata. Non si può perdere tempo e dimostrare ancora una volta che le istituzioni sono brave solo ad inaugurare e prendere medaglie ma quando ci sono emergenze si nascondono dietro un’interpretazione informale e restrittiva della norma. Qualcuno e’ ora che si prenda le sue responsabilità, nel bene o nel male.”
Anche il “quotidiano del commercialista“ interviene su decreti del Governo e Ordinanze delle Regione. In un articolo a firma di Rocco Todero si sostiene che il DPCM del Governo prevale sulle ordinanze delle Regioni. Posizione sostenuta dall’avvocato Roberto Biagini: ” personalmente sono sulla stessa linea interpretativa dell’ articolista”.
Di opinione diversa il Prefetto di Rimini, Alessandra Camporota, che ha chiarito nettamente che sul territorio provinciale “varranno le norme più restrittive”. Ricordiamo che il Prefetto .
Ricordiamo che Il Prefetto, nell’ordinamento amministrativo italiano, è un organo monocratico dello Stato, rappresentante del governo territoriale di province e città metropolitane, preposto a un ufficio denominato “prefettura-ufficio territoriale del governo”, dipendente dal Ministero dell’Interno.
Sull’ordinanza per il territorio riminese la Regione ha pubblicato 27 quesiti con altrettante risposte.
Altri dubbi interpretativi possono essere rivolti a :