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Coronavirus, Mirabilandia: “Ripartiamo con il modello cinese. Montagne russe? A posti alternati”

Anche i parchi divertimento si preparano alla “Fase 2”. Strutture che come è noto e sopratutto in estate hanno sempre puntato ai grandi numeri in entrata e sulle alte frequentazioni. In Romagna ne sappiamo qualcosa, Mirabilandia, alle porte di Ravenna è uno dei più grandi in Italia e dei più noti in Europa.

A Ravenna, i gestori del parco che fa parte del gruppo spagnolo Parques Reunidos  puntano a riaprire i cancelli durante la fase 2 e guardano a quel che succede oltre la grande Muraglia . Il direttore generale di Mirabilandia Riccardo Mercante ha spiegato all’Agi che “L’esempio, da seguire per la ripartenza in tempi di Covid-19,  seppur non così ‘severo’ potrebbe essere quello dei parchi di divertimenti aperti al pubblico in Cina, il Paese dove  è nata la pandemia e allo stesso tempo il primo a riuscire a ripartire.  Infatti, se arriverà il semaforo verde per aprire i cancelli, nulla a Mirabilandia sarà lasciato al caso in termini di sicurezza“.

“Stiamo seguendo quello che stanno facendo in Cina applicandolo alla realtà occidentale. Ad esempio – annuncia il general manager –  ridurremo l’orario di l’attività delle attrazioni limitando anche l’afflusso di persone. Non si sarà la tradizionale sfilata conclusiva e per garantire la distanza di sicurezza alterneremo i posti e i vagoni nelle montagne russe. Dovremo poi prevedere l’igienizzazione delle macchine tra una corsa e l’altra. Inoltre, penso che sarà inevitabile l’utilizzo delle mascherine e, se richiesto, siamo pronti ad allestire un sistema di monitoraggio della temperatura corporea per chi entra nel parco. La sicurezza deve essere la nostra bussola”, è il messaggio di Marcante.

Un’intervista rilasciata all’agenzia giornalista dopo la comunicazione arrivata su Facebook, sullo slittamento dell’apertura stagionale del parco, che era prevista l’1 maggio. E va ricordato che ogni anno sono circa un milione e mezzo le persone che varcano gli ingressi del parco per provare il brivido di una corsa sul Katun o sull’iSpeed, le celebri montagne russe. Curve da capogiro in grado di generare 50 milioni di ricavi consolidati, secondo le stime rese note dai gestori.

Intanto nel parco restano comunque al lavoro gli operai addetti alla manutenzione per evitare che le attrazioni non subiscano danni dovuti al prolungato fermo delle apparecchiature.

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