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Coronavirus, Indino (Confcommercio): “Predisporre strutture per l’estate e autorizzare cibo da asporto”

Che cosa ne sarà dell’estate prossima ventura è difficile dirlo. Si punta a un apertura “soft” con ombrelloni e lettini e distanziati evitando gli assembramenti e la movida sfrenata cui da tempo ci si era abituati negli ultimi decenni. La speranza, con un occhio al meteo, è quella di poter allungare la stagione fino alle porte della festività dei santi e dei morti, con i riflettori accesi sui weekend in tempo di scuola – si spera – e lavoro.

Lo precisa l’assessore al turismo in Regione Andrea Corsini. “Stiamo lavorando per questo. Di modo da poter recuperare il maggio che è certo andrà perso. C’è anche la possibilità di recuperare con i grandi eventi, come per esempio il raduno degli Alpini o il Giro D’Italia“, spiega. Di sicuro alla voce grandi eventi di ottobre non rientreranno kemesse di massa come la Notte Rosa. “La Notte Rosa verrà riprogrammata più avanti in estate, in alterantiva verrà ripensato il format per evitare assembramenti ma non possiamo dirci sicuri di non doverla annullare del tutto”, ha spiegato ancora l’assessore.

Impegnato ieri in videoconferenza con i sindaci dei comuni della costa e questa mattina con le categorie di settore. Tra cui Confcommercio.

Per quel che riguarda il fronte balneare, i bagnini avevano più volte espresso la necessità di poter accedere alle spiagge per effettuare lavori di manutenzione prima dell’inizio di maggio “per farci trovare pronti in caso gli stabilimenti possano almeno sulla carta essere aperti a giugno”, aveva spiegato il presidente del sindacato degli operatori balneari in Emilia Romagna Simone Battistoni.

E non a caso, reduce dalla videoconferenza con Corsini, il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino, fa il punto. “In questo momento ci sono due consapevolezze che viaggiano in parallelo. “La prima, di certo, è quella di proseguire ancora al contenimento del virus in questa settimana che ci porterà alla Pasqua con grande forza e spirito di sacrificio. Per rispetto di chi è ammalato, di chi sta in prima linea negli ospedali e di chi lavora per garantirci i beni e i servizi essenziali, ma anche per rispetto di tutti quegli imprenditori, quei commercianti, quei gestori di pubblici esercizi e artigiani che devono restare chiusi, con enormi sacrifici economici che pesano e peseranno sul futuro delle loro famiglie e dell’economia del nostro intero territorio. Accanto a questo però, dobbiamo organizzarci per ripartire appena sarà possibile”.

Le richieste di Confcommercio sposano in un certo senso le istanze avanzate dagli operatori balneari sul nodo della manutenzione delle strutture.  “Abbiamo chiesto che nelle decisioni sui prossimi passi da fare vengano tenute in considerazione le esigenze delle imprese del turismo – prosegue Indino –  settore in ginocchio ma che ha una grande voglia di rialzarsi. A cominciare dalla possibilità anche per il titolare dell’azienda della nostra provincia, che sia un gestore di pubblico esercizio, un albergatore, un balneare, un chioschista, o che si tratti di un parco a tema o di un campeggio, di recarsi con tutte le disposizioni del caso presso la sua azienda per iniziare a sistemare e predisporre la struttura per accogliere. Inoltre, abbiamo sottolineato come sia urgente condividere, appena possibile, le modalità con cui pian piano torneremo alla vita normale: quali dispositivi anticontagio saranno eventualmente obbligatori, quali distanze si dovranno tenere e come organizzare l’ingresso delle persone e dei lavoratori in negozi e locali”.

Ma non si parla solo di provare a salvare la stagione. L’obiettivo è stimolare l’attività sin da subito, da dopo Pasqua.

“Per la categoria dei pubblici esercizi, alla quale ormai da un mese è concessa solamente l’apertura per le consegne a domicilio, abbiamo chiesto che già da dopo Pasqua si pensi ad un secondo step, ovvero la possibilità di preparare cibi per l’asporto, corredata ovviamente da linee guida per la salute date dal ministero e dalle autorità competenti. Ricordiamoci che un territorio turistico senza bar, ristoranti, discoteche rischia di rimanere senza un’anima, molto più triste e certamente meno attrattivo. Tutti al tavolo hanno poi convenuto che una delle prime cose a cui il legislatore deve mettere mano è uno sgravio della burocrazia, quella a cui deve far fronte l’imprenditore per ogni minimo adempimento. Su tutto questo abbiamo avuto rassicurazioni da parte dell’assessore Corsini, che con la Regione si farà portavoce presso il governo di queste istanze del territorio raffrontandosi in particolar modo con il ministro della Salute, Roberto Speranza. Siamo fiduciosi che si possa avere un parere favorevole per iniziare con i lavori ai primi di maggio”.

Infine, da Confcommercio è arrivato anche un plauso all’operato della Regione.

“Anche alla luce della conferenza stampa del premier Giuseppe Conte e del nuovo Decreto Liquidità in fase di pubblicazione, vorrei ringraziare una volta di più la Regione Emilia Romagna per quanto ha fatto già dalle prime ore dell’emergenza anche per la liquidità delle imprese, con un accordo che attraverso istituti di credito e Confidi mette sul tavolo 10 milioni di Euro per garanzie sui prestiti, che vengono erogati alle nostre aziende a tasso zero e senza spese istruttorie. Dal  governo mi sarei aspettato un sostegno diverso, in parte a fondo perduto, cosa che invece non è stata prevista. Certo, le garanzie per l’accesso al credito sono importanti, ma credo che sarebbe servito più coraggio da parte dello Stato, credo che sarebbe stato importante considerare questa opportunità almeno per le micro e piccole imprese, a cui serviranno anche tempi di rientro ben più lunghi rispetto ai 6 anni annunciati. Forse qualcuno non ha ancora capito che le imprese non stanno incassando e di fatto questo periodo rimane un buco nero di mancati introiti incolmabile a breve o medio termine.

Dunque, usiamo bene il tempo che ci è concesso restando a casa. Usiamolo per pensare a come ripartire, a mettere in fila idee e proposte. Il nostro territorio ha sempre trovato idee capaci di fare  tendenza a livello mondiale e sapremo di certo trovare soluzioni anche a questo momento. Ma non possiamo aspettare a lungo. I nostri piccoli imprenditori, il nostro tessuto economico, il nostro territorio, non se lo possono permettere”.

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