“Andremo al mare questa estate. Stiamo lavoriamo per far sì che possa essere così”. Le parole sono della sottosegretaria del Ministeri ai Beni e Attività Culturali, Lorenza Bonaccorsi, pronunciate ai microfoni di Rainews
“Ci stiamo lavorando – ha spiegato la sottosegretaria Mibact del Partito Democratico – dal punto di vista degli atti amministrativi necessari per gli stabilimenti, immaginando una serie di normative prese con il comitato tecnico scientifico, che contemplano l’ipotesi di un distanziamento”.
“Sarà molto importante mantenere le raccomandazioni sanitarie, per cui dobbiamo interiorizzare ciò che stiamo facendo ora: lavarsi le mani, distanza sociale…. anche sulle spiagge”, ha spiegato. “Finchè non avremo un vaccino niente sarà come prima”.
Tanto che sono già state proposte soluzioni di distanziamento anticontagio in spiaggia, come quella delle barriere in plexiglass ampiamente bocciata dai bagnini di mezza riviera romagnola.
Sulla vicenda è intervenuto il capogruppo in consiglio della Lega Marzio Pecci, che non ha risparmiato critiche alla sottosegretaria. “Le dichiarazioni del Sottosegretario del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Lorenza Bonaccorsi, inducono ad alcune breve riflessioni. Il Sottosegretario ci comunica che “stanno lavorando”, che “stanno immaginando” “una serie di normative”.
Il nulla, insomma, a parte il distanziamento sociale che al ministero evidentemente leggono come “alla larga dalla Riviera, vai nel borgo” (che poi se il borgo si riempie sarà pur peggio).Ancora una volta dobbiamo prendere atto di esser governati da “incompetenti allo sbaraglio”.
In primo luogo è inaccettabile che il Sottosegretario al Governo non abbia ancora maturato un progetto organizzativo per l’industria turistica romagnola che è al primo posto del turismo balneare nazionale.
Ma non è finita qui. Perchè Pecci ha attaccato pure l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini.
“Ad appena un mese dall’inizio della stagione balneare ed al termine della “fase 1” del coronavirus tale incapacità è gravissima, al pari di quella dell’Assessore regionale.
L’effetto di questa ignavia/incompetenza è che la maggior parte degli operatori locali è tanto preoccupata e disorientata da pensare di tenere chiuse le strutture alberghiere per evitare perdite economiche e finanziarie e soprattutto, in caso di apertura, per timore di responsabilità civili e penali in caso di contagio degli ospiti.
Occorre, dunque, senza ritardo, che il legislatore dia sicurezza agli operatori turistici ed il Governo predisponga il programma per il turismo per consentire di approntare gli interventi strutturali ed organizzativi.
Va, dunque, subito approvato un protocollo sanitario sulla base delle linee guida dell’OMS, tra Ministero della Salute, Assessorato Regionale, Comuni interessati ed operatori del turismo, la cui applicazione salvaguarderà sia i diritti degli ospiti che la gestione delle strutture.
Questo disciplinare consentirà di promuovere “Rimini città sicura” con maggiore efficacia e con grande interesse mediatico.
Naturalmente occorre pensare a contributi regionali “a fondo perduto”, a favore degli operatori turistici, a copertura dei maggiori costi che dovranno sostenere per garantire la sicurezza sanitaria all’interno delle strutture in una stagione che si prospetta molto, ma molto difficile”.