Al via la campagna “Nuove sane abitudini” della Regione Emilia Romagna per diffondere tra i cittadini le buone pratiche da attuare per evitare il più possibile il contagio e quindi la temuta risalita della curva epidemiologica. Il vademecum ricalca le ormai note prescrizioni sul corretto uso dei dispositivi individuali di protezione e sui comportamenti da mettere in atto quando si esce di casa. Tra pochi giorni faranno la loro comparsa su spot televisivi e radiofonici, ma anche su cartelloni, sul sito web della https://nuovesaneabitudini.it/ – sui canali telematici e depliant informativi.
A presentare l’iniziativa è stato l’assessore alla sanità in Regione Raffaele Donini, dopo aver ricordato che il tasso epidemiologico in Regione è compreso ad oggi tra lo 0,1 e lo 0,2% ed è tale da far sperare concretamente che l’Emilia Romagna possa riaprire a breve i propri confine. “I concetti chiave – spiega l’assessore – alla base della campagna sono tre: ripartenza in sicurezza, perché di fatto siamo tornati a vivere dal punto di vista sociale e lavorativo seppure con le tante limitazioni del caso, proteggere gli altri e proteggere noi stessi“.
E allora vale la pena di passare ancora in rassegna le regole base per poter convivere in sicurezza con il virus. La prima riguarda le distanze con la raccomandazione di mantenere sempre almeno un metro di distanza dagli interlocutori. Di rimando la regola numero uno è sempre quella di indossare correttamente le mascherine chirurgiche, sempre obbligatorie al chiuso e anche quando all’aperto non è possibile mantenere la distanza di sicurezza. “Va ricordato che la mascherina deve proteggere bocca e naso e non di certo il mento. Non va mai toccata nella parte interna senza essersi lavati le mani, o meglio, più in generale non va mai toccata. E va sostituita quando umida o deteriorata seguendo le indicazioni di ciascuna tipologia, per esempio se monouso andrebbe gettata subito“.
E in caso di tosse e starnuti? Meglio ricordare un espediente che molti hanno imparato a mettere in pratica già da settimane, ovvero l’uso della piega del gomito.
Capitolo guanti. La regione raccomanda di usarli sempre quando si è a contatto con persone malate (non solo pazienti Covid19) e quando si maneggiano alimenti per la distribuzione. A riguardo l’assessore ha voluto specificare che non bisogna eccedere nell’uso di questo dispositivo. “In molti contesti è più utile e sicuro lavarsi o igienizzarsi correttamente le mani“.
La pulizia e la disinfezione delle superfici resta fondamentale. “Anche prima del virus la pulizia era all’ordine del giorno ma affidata spesso a personale specializzato come ad esempio le ditte. Ora anche noi singoli dobbiamo fare più volte al giorno la nostra parte, serve più attenzione”, ha ricordato Donini.
Altra raccomandazione, avvallata anche dai virologi, è quella di non toccarsi mai il viso senza aver prima lavato le mani. “Un gesto – puntualizza l’assessore – che fa parte della nostra esistenza ma che in questo periodo dobbiamo sapere limitare. Dobbiamo limitarlo in ogni momento, più in generale, proprio perchè è difficile l’igiene delle mani viene sempre al primo posto“.
Ma c’è spazio anche per regole già note ma che spesso non sono mai state annoverate tra le più importanti, come l’areazione costante dei locali chiusi. “In estate stiamo molto di più all’aperto ma questo ovviamente, al lavoro o nei pubblici esercizi oltre che in casa non è sempre possibile anche quando fa caldo. Quindi per contrastare il propagarsi del virus è opportuno aprire le finestre e arieggiare gli spazi”.
Nel vademecum la Regione ricorda inoltre di rivolgersi sempre al proprio medico di base al telefono. “Ora – spiega l’assessore – siamo in grado di arrivare subito a diagnosi. Sintomi: Febbre, tosse, difficoltà respiratorie, disturbi gastrointestinali, ma anche se si ha impressione di aver avuto un contatto con un paziente positivo. Se so che una persona mi ha tossito in faccia, meglio dirlo al medico. Chiederà di rimanere all’erta prima di procedere in caso di sintomi sospetti al tampone”.
Donini ha speso parole anche sul capitolo assembramenti ricordando le immagini viste in molte città della Regione nell’ultimo weekend. “Con queste regole invitiamo alla responsabilità. Si è parlato molto di assembramenti, mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, purtroppo tra qualche giorno ci accorgeremo di questi comportamenti. Sappiamo che la sintomatologia si manifesta in media dopo cinque giorni ma può arrivare dopo 14 giorni. Quindi dobbiamo stare attenti a non far risalire la curva epidemiologica”. Sul tema assembramenti – ha ricordo Donini – i sindaci della Regione vedranno nelle prossime ore il governatore Bonaccini per arrivare ad eventuali delibere per introdurre misure restrittive in grado di limitarli.
E per il futuro? Quali regole adotterà la Regione per monitorare e tenere sotto controllo l’epidemia con la speranza di evitare la seconda ondata paventata da molti? L’assessore ha spiegato che “il 29 maggio saranno installati in alcuni laboratori della Regione nuovi macchinari per aumentare la capacità potenziale di effettuare e refertare quotidianamente i tamponi. “Contiamo di arrivare a breve a poter fare 10.000 tamponi al giorno. Attenzione parliamo di un numero potenziale. Attualmente i casi diminuiscono quindi non faremo per forza così tanti tamponi. A settembre contiamo di poter installare ulteriori macchinari per poter permetterci di fare 15.000 tamponi al giorno in caso di emergenza“.
Ma chi viene sottoposto ai tamponi con l’epidemia in calo, perlomeno per adesso? “I sintomatici e i loro contatti stretti asintomatici, oltre che le persone in ingresso e in uscita dagli ospedali prima e dopo il ricovero, i degenti nelle case di cura. E anche chi è risultato positivo agli anticorpi con i test sierologici, che rappresentano buona parte dei casi riscontrati in questi giorni”. Sul fronte riminese, Donini ha ricordato che il 29 maggio partirà lo screening promosso dalla Regione con 57.000 persone che a campione saranno sottoposte al test sierologico.
Infine il capitolo Cra. L’assessore ha spiegato che in circa l’8% di queste strutture si sono verificati focolai. “Potenzieremo gli standard di sicurezza sanitari al loro interno”, ha puntualizzato l’assessore.
Ecco le 10 “buone abitudini promosse dalla Regione”.
Mantieni almeno un metro di distanza: il distanziamento fisico è uno dei modi più sicuri per proteggere sé stessi e gli altri. È importante rispettare la distanza con tutti, conoscenti e sconosciuti, sintomatici e asintomatici, con maggiore riguardo per le persone più fragili (come anziani, immunodepressi, cardiopatici).
Lava spesso le mani: usa acqua e sapone (per almeno 40 secondi) oppure sfrega le mani con un gel idroalcolico (per almeno 20 secondi) facendo attenzione a pulire a fondo e in modo completo le mani. È necessario ripetere l’operazione molte volte nell’arco della giornata, soprattutto dopo aver maneggiato oggetti toccati da altre persone o potenzialmente esposte al virus.
Non toccarti il viso: non toccarti occhi, naso, bocca se non dopo esserti opportunamente lavato le mani. Meno ci si tocca il volto, più si riducono le possibilità di contagio. Per questo, ad esempio, non ci si deve assolutamente toccare il viso dopo essersi sistemati la mascherina che si sta indossando.
Indossa i guanti solo se necessario: le mani, opportunamente e frequentemente lavate, garantiscono una protezione superiore rispetto all’uso dei guanti che, oltre ad aumentare il rischio di contagio, diventano rifiuti plastici di difficile smaltimento. Nella quotidianità, lavare spesso le mani è più sicuro che indossare i guanti.
L’uso dei guanti, invece, è raccomandato sempre per chi lavora a contatto con persone malate (ad esempio negli ospedali, ambulatori, residenze sanitarie o nell’assistenza a casa) e nel settore della distribuzione di alimenti (alimentari, ristorazione, mense).
Indossa la mascherina: in Emilia-Romagna è obbligatorio l’uso della mascherina (chirurgica monouso o in tessuto lavabile): all’aperto se non si può mantenere la distanza di un metro; nei locali pubblici, inclusi i mezzi di trasporto. Occorre utilizzare mascherine chirurgiche o in tessuto lavabile.
Indossa correttamente la mascherina: igienizza le mani prima di indossarla; copri sempre e completamente naso e bocca; non toccare la parte frontale durante l’uso o per toglierla; buttala quando è umida o deteriorata; se è lavabile, riponila in un sacchetto prima di detergerla.
Usa la piega del gomito quando tossici o starnutisci: se devi tossire o starnutire, copri la bocca e il naso servendoti della piega del gomito e non della mano. L’uso della mano favorisce la trasmissione di eventuali germi a superfici, oggetti o altre persone a te vicine.
Arieggia spesso i locali: cambia frequentemente l’aria nei locali in cui passi del tempo e prediligi le attività all’aria aperta. In questo modo respiri aria più pulita e con minore concentrazione di germi.
Pulisci e disinfetta le superfici: puoi igienizzare le superfici e rimuovere la presenza di germi, lavandole con normali detersivi e disinfettandole con prodotti a base di alcool etilico al 70% o candeggina opportunamente diluita (ipoclorito di sodio 0,1%).
In caso di sospetto contagio, stai a casa e avverti il medico: se compaiono sintomi come febbre, tosse, difficoltà respiratorie, vomito o diarrea oppure se hai avuto un contatto stretto con una persona positiva al Covid-19, avverti immediatamente il tuo medico curante o la guardia medica e segui attentamente le istruzioni che ti saranno fornite.