Due note delle organizzazioni imprenditoriali della Romagna e di San Marino, confermano la possibilità di recarsi al lavoro anche nella “zona rossa” e sulla libera circolazione delle merci.
“A seguito dei chiarimenti interpretativi forniti tramite Confindustria nazionale, Confindustria Romagna conferma che nelle “comprovate esigenze lavorative” citate nel decreto varato questa notte rientrano le attività delle imprese, quindi non ci saranno blocchi per merci e persone e l’attività di industria potrà continuare”, recita il comunicato.
“Le restrizioni indicate nel nuovo decreto superano il concetto di zona Rossa, creando una area di attenzione, con limitazioni particolari necessarie per contenere ulteriormente la diffusione della epidemia.
Le aziende resteranno pertanto aperte – prosegue Confindustria – ed i loro lavoratori potranno recarsi al lavoro senza limitazioni anche nel territorio di Rimini. Resta inteso che, dove possibile o richiesto, il datore di lavoro potrà concedere ferie e permessi o favorire il lavoro a distanza tramite supporti telematici e informatici.
I trasportatori che vengono dall’estero o dall’Italia al di fuori delle nuove zone potranno pertanto consegnare o ritirare merci senza limitazioni.
Confindustria Romagna è a disposizione con i propri tecnici ed esperti per valutare ogni situazione relativa al normale svolgimento dell’attività produttiva, o per dubbi relativi alla sicurezza dei lavoratori, eventuali restrizioni o cautele, e necessità urgenti per il proseguimento dell’attività produttiva.
Il presidente dell’associazione, Paolo Maggioli, raccomanda a tutti gli imprenditori di rispettare le indicazioni del decreto con la massima attenzione e scrupolo, cercando di sensibilizzare tutti i dipendenti: l’obiettivo è gestire questa emergenza salvaguardando l’economia e le imprese, aiutando al contempo i lavoratori e le loro famiglie.
Confindustria Romagna – conclude la nota degli imprenditori romagnoli – è già impegnata per delineare e suggerire agli organi competenti tutte le misure che si renderanno necessarie nelle prossime settimane per tutelare la liquidità delle imprese, quantificare gli eventuali danni subiti da annullamento di ordini, restrizioni internazionali del proprio business e riduzione o blocco dell’attività.
Tutte le informazioni ufficiali sull’emergenza e relativi aggiornamenti sono pubblicate nell’area dedicata sul sito”.
Anche l’ANIS, l’associazione Nazionale Industria San Marino chiarisce la posizione dei propri associati.
“A seguito dell’incontro appena terminato con i rappresentanti del Congresso di Stato è stato chiarito che con il termine “comprovate esigenze lavorative” del Decreto italiano, cui farà seguito un analogo provvedimento sammarinese, va inteso – sottolinea ANIS – che le attività delle imprese continuano, quindi niente blocchi per merci e persone.
Le restrizioni indicate dal decreto non collocano le nuove provincie province in zona Rossa, ma una zona attenzionata con limitazioni ed attenzioni particolari necessarie per limitare ulteriormente la diffusione della epidemia.
Le imprese resteranno pertanto aperte ed i loro lavoratori potranno recarsi al lavoro senza limitazioni. Si consiglia di comunicare ai vostri dipendenti di avere con sé l’ultima busta paga per produrla in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine per comprovare che lo spostamento è motivato da esigenze lavorative, abbinandola se possibile alla comunicazione dell’azienda che l’attività si svolgerà regolarmente.
Resta inteso che, dove possibile, il datore di lavoro – prosegue la nota dell’organizzazione delle imprese sammarinesi – potrà favorire il lavoro a distanza tramite supporti telematici ed informatici al fine di ridurre al minimo il rischio di contagio.
I trasportatori che vengono dall’estero o dall’Italia potranno pertanto consegnare o ritirare merci senza limitazioni.
Si raccomanda a tutti gli imprenditori di rispettare le indicazioni del decreto con la massima attenzione e scrupolo, cercando di sensibilizzare tutti i dipendenti. L’obiettivo contingente è quello di gestire questa emergenza salvaguardando l’economia, le imprese ed aiutando al contempo i dipendenti e le loro famiglie. La nostra associazione è altresì già fortemente impegnata per delineare e suggerire agli organi competenti tutte le misure economiche che si renderanno necessarie nelle prossime settimane per tutelare la liquidità delle imprese, gli eventuali danni subiti derivanti da annullamento di ordini, riduzione o blocco dell’attività”.