Ha viaggiato molto sia all’estero che in Italia l’uomo di 71 anni ricoverato all’ospedale Infermi di Rimini dopo che è risultato positivo al Coronavirus. E questo è un problema, come ha sottolineato in conferenza stampa l’assessore regionale alla sanità Sergio Venturi. Perché ora si tratterà di ricostruire tutti i contatti che ha avuto, e sono stati tanti: “Potrebbe essere stato contagiato da qualcuno del focolaio lombardo, ma se per gli altri c’è la conferma, in questo al momento non ce l’abbiamo. Quindi è attualmente il caso che ci dispiace di più, che ci scombina un po’ i piani perché finora presenta caratteristiche diverse dagli altri“, ha spiegato ai cronisti presenti in conferenza.
Nei dettagli l’uomo, la scorsa settimana era stato in Romania: la moglie è di quel paese. Ma era stato solo l’ultimo dei suoi tanti spostamenti,
L’uomo conduce un ristorante nel territorio del Comune di San Clemente, presso il confine con Morciano, ma attualmente risiede a Cattolica; suo cugino è un notissimo imprenditore di Morciano.
In relazione a quanto comunicato in via ufficiale nel corso della mattinata odierna dal Commissario straordinario Angelo Borrelli, la Prefettura di Rimini ha intanto inviato alcuni aggiornamenti.
Rispetto a questo caso, risultato positivo all’esame da Coronavirus, ed il cui esito è pervenuto questa mattina, l’Azienda USL sta applicando in maniera rigorosa i protocolli scientifici previsti, al fine di limitare al massimo l’eventuale diffusione.
Quattro medici sono già stati posti in quarantena: il settantunenne si è infatti presentato all’Ospedale di Cattolica con sintomi influenzali – di fatto violando le disposizioni che impongono di telefonare al 118 o numero verde regionale – per poi essere trasferito a Rimini dove è stato sottoposto al tampone.
La patologia è stata infatti individuata a seguito di esami clinici effettuati in ospedale. Il paziente, affetto da polmonite, è residente a Cattolica ed è in corso l’indagine epidemiologica per verificare gli spostamenti effettuati e le persone con le quali ha avuto contatti stretti; saranno quindi attivati i relativi provvedimenti di presa in carico quali quarantena, domiciliare dove possibile, o di altro tipo in corso di valutazione e tamponi laddove sussistano i relativi criteri clinici.
Sono inoltre stati presi contatti con gli altri soggetti istituzionali che possono essere coinvolti nell’indagine stessa, in relazione al trasporto aereo e allo Stato estero presso il quale il paziente è rimasto alcuni giorni.
Sono già stati individuati, e presi in carico secondo i protocolli previsti, gli operatori sanitari che hanno avuto contatti con il paziente prima che venisse definito come caso sospetto e quindi fossero applicate le misure necessarie per evitare il passaggio del virus.
Il paziente è ricoverato all’Ospedale di Rimini, nel reparto di Malattie Infettive in isolamento. Le sue condizioni al momento sono stazionarie.
Con l’occasione si ribadiscono le raccomandazioni alla cittadinanza già rese note nei giorni scorsi e in particolare cittadini che abbiamo il sospetto di aver avuto contatti con il virus, specie se presentano sintomi, sono invitate a non recarsi di persona in Pronto soccorso o presso altre strutture sanitarie, bensì a contattare telefonicamente il proprio medico di famiglia o il 118, o il cellulare dedicato dell’igiene pubblica 3397720079, in modo da ricevere ogni utile indicazione sul da farsi.
«Il caso del paziente di Rimini ci rende più difficile la ricerca, perché è come buttare un po’ di sassi nello stagno e poi bisogna andarli a cercare tutti. È una persona che ha avuto molti contatti, in Italia e all’estero, ha viaggiato, e quindi non è quello che è stato a casa sua e dobbiamo controllare solo i suoi congiunti». Ha ribadito l’assessore alle Politiche per la Salute dell’Emilia-Romagna, Sergio Venturi, riferendosi ad uno degli ultimi casi di positività al Coronavirus riscontrato in Emilia-Romagna.
Ad oggi i casi sono 26. Nel caso specifico del 71enne che «è rientrato in Italia da un paio di giorni», ha detto Venturi. l’uomo prima si è presentato al pronto soccorso di Cattolica della Romagna e poi «è stato trasferito in tutta sicurezza» all’ospedale di Rimini. «È stato ricoverato per una polmonite bilaterale – ha aggiunto Venturi – ed è il primo caso individuato dalla Regione dopo aver deciso di fare il test a tutti i pazienti con la polmonite».
A proposito del pronto soccorso del “Cervesi” di Cattolica è circolata l’ennesima voce infondata: non è vero che il reparto sia stato chiuso e tutto il personale messo in quarantena. La misura precauzionale riguarda solo due radiologi che sono stai in contatto con il paziente.
Gli ultimi due contagiati in Emilia-Romagna sono due cittadini di Modena, entrambi parenti della persona già risultata positiva, e uno a Piacenza.
Per quanto riguarda i nuovi casi rilevati oggi, sette in totale, dei due parmensi rilevati dal laboratorio dell’Università di Parma, uno ha trascorso periodi di permanenza a Codogno ed è in isolamento a domicilio. L’altro, che aveva avuto contatti con la zona rossa del Lodigiano, è ricoverato nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Parma.
“Nonostante la vicinanza dalle zone dei focolai – ha dichiarato ancora Sergio Venturi – il numero complessivo di casi di infezione attualmente riscontrato in Emilia-Romagna è tale, al momento, da non indurre allarmismi e conferma che le misure adottate dal nostro Servizio sanitario e dalla Protezione civile si stanno rivelando efficaci. Stiamo agendo con la massima tenacia e competenza e oggi, ancor più di ieri, siamo in grado di trasmettere un messaggio di tranquillità sulla tenuta del nostro sistema nel fare fronte alla situazione”.
“Ancora una volta faccio appello a porre attenzione ai casi di sciacallaggio informativo – prosegue l’assessore – e mi soffermo sulla segnalazione che avevo fatto ieri e che stamattina si è trasformato in denuncia alla polizia postale da parte delle Aziende sanitarie di Modena di due casi di palesi notizie false sul numero delle persone risultate infette. E quella di Reggio Emilia si appresta a fare altrettanto. Comportamenti irresponsabili in un momento delicato come questo che meritano di essere individuati e puniti senza alcuna esitazione”.
Le misure di prevenzione
Tra le misure di prevenzione del rischio di contagio, come aveva già annunciato dal presidente Stefano Bonaccini, la Regione ha reperito 1 milione di mascherine chirurgiche da utilizzare negli ospedali e negli ambulatori, a cui se ne aggiungeranno 500mila a settimana dalla prossima settimana, che saranno distribuite nei territori agli operatori sanitari. I primi a ricevere i dispositivi di protezione individuale saranno i medici di base e i pediatri di libera scelta. Altra misura risultata particolarmente efficace nell’individuazione di casi infetti, la scelta di effettuare tamponi e di eseguire una tac del torace a tutte le persone ricoverate con polmonite interstiziale. Inoltre, questa sera a Piacenza sarà aperto il presidio medico avanzato a protezione degli operatori, che servirà a dividere già all’ingresso i pazienti con possibili sintomi da Coronavirus dagli altri.
Complessivamente quindi, in Emilia-Romagna, ad oggi i casi di positività sono 26: 18 a Piacenza, 4 a Parma, 3 a Modena e 1 a Rimini.