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Coronavirus a Rimini, ipotesi ospedale da campo come a Piacenza

Secondo gli ultimi dati forniti dalla AUSL Romagna, dei 52 nuovi pazienti risultati positivi a Coronavirus, comunicati dalla Regione, 50 sono residenti in provincia di Rimini e gli altri 2 fuori provincia.
Sono dunque fino a oggi 1.136 casi diagnosticati a Rimini, che riguardano 1.080 residenti e 56 cittadini di fuori provincia.

Per quanto riguarda i 50 residenti in provincia, 25 sono maschi e altrettante femmine. Sempre di questi pazienti, 35 sono in isolamento domiciliare perchè privi di sintomi o con sintomi lievi e 15 ricoverati, nessuno in Terapia intensiva.

Purtroppo si sono registrati ulteriori 2 decessi: un uomo di 89 anni ed una donna di 80. Ma ci sono anche due donne che sono guarite.

Oltre 50 persone sono uscite dalla quarantena, per un totale di circa 300.
Restano attualmente in isolamento domiciliare circa 1.700 unità, comprendenti sia le persone ammalate sia quelle che hanno avuto contatti stretti con casi positivi accertati.

La Direzione aziendale della AUSL Romagna comunica inoltre che “a seguito dell’evolversi del quadro epidemiologico legato all’infezione da coronavirus, anche per il territorio provinciale di Rimini prosegue la pianificazione relativa alla dotazione di posti letto, sia di degenza sia di Terapia intensiva, per pazienti affetti da Covid 19. Come è noto, la disponibilità di spazi ospedalieri è stata attivata secondo la pianificazione regionale, a partire dai piani non ancora operativi del Palazzetto Dea dell’Ospedale “Infermi” di Rimini (quinto e sesto piano e presto anche il quarto)”.

Successivamente, a seguito della limitazione delle altre attività ospedaliere alle sole urgenze, sono stati recuperati ulteriori spazi a Rimini e sono stati attivati gli altri ospedali della rete provinciale, quelli di Cattolica, Santarcangelo, Novafeltria e Riccione, per la gestione di pazienti “non covid”.

Per Riccione è stata quindi attivata una struttura di “Covid Hospital”, come da linee guida regionali. Attualmente, i posti letto ospedalieri dedicati alla cura del Virus Covid sono 309 tra gli ospedali di Rimini e di Riccione, di cui 41 di terapia intensiva all’Ospedale Infermi di Rimini.

Ulteriori ampliamenti dell’offerta di posti letto si potranno attivare attingendo alle Case di Cura private per far fronte alla patologia ordinaria, ma non solo, così come è necessario prevedere di dedicare strutture intermedie (ad esempio le nuove RSA di Bellaria e Novafeltria, con complessivi 80 posti letto circa, oppure altre strutture ricettive alberghiere, oltre a quella già individuata nel territorio di Cattolica) che possano eventualmente accogliere pazienti che hanno superato la fase acuta e che si avviano alla guarigione.

La Direzione AUSL Romagna ha però segnalato che se nelle prossime due settimane la curva epidemiologica e la richiesta di ricovero ospedaliero dovessero mantenere i livelli attuali, come riferisce una nota della Prefettura di Rimini, “potrebbe diventare indispensabile attivare ulteriori spazi di ricovero. Per questo motivo l’ufficio tecnico aziendale è al lavoro costantemente per valutare possibili scenari e modalità di intervento, tra cui, in particolare, l’ipotesi della realizzazione di un ospedale da campo all’interno del sedime ospedaliero o l’utilizzo di altri spazi, appositamente riconvertiti, con caratteristiche idonee ad ospitare tali strutture ed in posizione utile rispetto all’Ospedale stesso”.

“Per quanto riguarda l’Ospedale da campo, in analogia a quanto realizzato a Piacenza si potrebbe, ad esempio, ipotizzare un modulo, da allestire in collaborazione con l’Esercito italiano, di 40 posti letto più ulteriori 3 attrezzati per terapia intensiva, mentre in altri spazi potrebbero essere allestiti 42 posti più altrettanti di terapia intensiva” annuncia la Prefettura di Rimini.

“Rispetto ad entrambi queste ipotesi, sulle quali è comunque necessario espletare le opportune verifiche fin da ora, sarà poi ovviamente necessario mettere in campo le necessarie risorse umane (con adeguata dotazione di dispositivi di protezione individuale), tecnologiche e logistiche”, spiega la Prefettura di Rimini.

Su tutti questi aspetti sono costanti il dialogo e il confronto all’interno dell’Unità di crisi coordinata dalla Prefettura di Rimini e con la Regione.

Sono infine in corso procedure per il reclutamento di medici pensionati e specializzandi nonché per poter attingere al serbatoio dei medici volontari di cui al bando nazionale.

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