In questi giorni numerose aziende hanno ripreso o mai interrotto l’attività produttiva o di servizio. Una stima di circa 700 attività in tutta la provincia di Rimini.
In base ai decreti emanati e riconfermati anche nel dispositivo firmato dal Ministro Roberto Speranza d’intesa con il Presidente della Regione Stefano Bonaccini il 3 aprile 2020 le aziende possono riaprire l’attività se forniscono servizi essenziali oppure se collegate ad aziende che forniscono i servizi essenziali. In particolare l’articolo 2 comma O dell’ordinanza del 3 aprile prevede:
“restano sempre consentite le attività funzionali ad assicurare la continuità delle attività e delle filiere non sospese nonché dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali, previa comunicazione al Prefetto, nella quale sono indicate specificamente le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti alle attività consentite; il Prefetto può sospendere le predette attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni di cui al periodo precedente; fino all’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività, essa è legittimamente esercitata sulla base della comunicazione resa”
In base a questa disposizione nella provincia di Rimini circa 700 attività hanno comunicato al Prefetto di produrre direttamente o per conto di aziende la cui attività è permessa in base ai codici Ateco indicati dai decreti del Governo.
Le attività che riprendono il ciclo produttivo “dovranno comunque ed in ogni caso operare nel rispetto di quanto stabilito dal “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, sottoscritto il 14 marzo 2020 tra organizzazioni datoriali e sindacali, su invito del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro dell’Economia, del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, del Ministro dello Sviluppo economico e del Ministro della Salute, tra le parti sociali, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 1, comma primo, numero 9), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 11 marzo 2020”