Tutto è iniziato con una lite tra fratelli per la proprietà di un terreno agricolo e di una abitazione. Dopo anni di vertenza giudiziaria il tribunale assegna ad uno dei due fratelli la proprietà
L’altro fratello, un meccanico, deluso di come si è conclusa la vertenza ne parla con un faccendiere napoletano di 52 anni. Questo dopo aver ascoltato la vicenda giudiziaria spiega, al meccanico, i motivi per cui ha perso la causa con suo fratello in tribunale.
In particolare il faccendiere fa intendere che il fratello ha vinto perché ha molte amicizie altolocate che hanno permesso di pilotare in qualche modo il giudizio del tribunale. Non solo. Il faccendiere lascia intendere che anche in appello, presso il tribunale di Bologna , l’esito sarebbe lo stesso proprio per le amicizie che a Bologna può contare suo fratello.
Il faccendiere gli prospetta anche la soluzione:” se vuoi vincere devi farti amico (corrompere) qualcuno che conti”.
Inizia la truffa. Di volta in volta gli presenta generali della Guardia di Finanza (falsi ovviamente), cancellieri di tribunale ed altri personaggi importanti. Per ogni personaggio conosciuto servono soldi per sostenere la causa del meccanico.
Le indagini hanno ricostruito che in pochi anni il meccanico ha elargito a vario titolo (assegni, regali ecc) oltre 300 mila euro. Solo nel 2010 con l’aiuto dei figli del meccanico viene denunciato tutto ai Carabinieri. Dopo anni di indagini si è arrivati al rinvio a giudizio.
Il PM Paolo Gengarelli ha chiesto per i 5 imputati condanne che vanno dai 5 agli 8 anni di carcere. La sentenza è attesa per luglio