Riportiamo di seguito il comunicato diffuso da Coriano Sinistra Unita.
Adottare il comportamento di commentare le iniziative dei concorrenti in politica è particolarmente criticabile e anche perdente, tecnicamente si adotta l’espressione ‘inseguire l’avversario’, autodenunciandosi per insufficienza di proposta ed originalità. Ma non vuole essere il nostro caso: intendiamo, invece, promuovere un dibattito fecondo tutte le volte che si presenti un’opportunità in modo da affrontare le questioni ed avanzare controproposte ovvero stigmatizzare ciò che ci appare un errore. L’abbiamo fatto per la politica “ronde e telecamere” di qualche giorno fa, ci ripetiamo nella presente occasione. Ci dispiace esercitare la nostra critica ancora una volta nei confronti di una stessa lista concorrente, ma per ora (per fortuna ma anche purtroppo) è l’unica che esprime una qualche indicazione, stante il silenzio delle altre formazioni. Non è, cioè una persecuzione, la nostra. Ma, di nuovo, non siamo d’accordo né sul metodo che nel sul merito.
Il candidato Alessandro Leonardi ha visitato un paio di giorni fa “Macfrut”, come faranno nei prossimi giorni migliaia di operatori del settore trattandosi essenzialmente di manifestazione dette B2B (business-to-business), non rivolta perciò al vasto pubblico ma al commercio interaziendale (quindi tra operatori del settore).
Il tema dell’agricoltura è un tema centrale che meriterebbe più di una passerella in un paese dove l’intero sistema agricolo vive sostanzialmente di contributi e dove in molti casi qualsiasi principio giuslavorista si perde nella giungla dello sfruttamento.
Per anni, anche da ambienti di vera o presunta sinistra, si è ripetuto il mantra salvifico del chilometro zero che nel nostro territorio per alcuni coltivatori significa produrre accanto all’inceneritore. Ancora una volta il termovalorizzatore di Raibano è il “convitato di pietra” di mozartiana memoria sempre presente, nel nostro caso condizionante in maniera negativa tantissimi aspetti del nostro territorio.
Accanto a quel mantra è stata poi affiancata la proposta dei mercatini dei produttori agricoli, per accorciare la filiera eliminando gli intermediari (cosa giusta), aumentare i margini degli agricoltori (cosa quantomai necessaria) e ridurre i prezzi al consumo. Peccato che tali mercatini abbiano regolamenti che consentono la vendita di percentuali variabili di prodotti non propri, e peccato che l’assenza di controlli sui volumi di produzione porti i produttori ad integrare (senza però comunicarlo) le proprie produzioni effettuando acquisti al Mercato Ortofrutticolo.
Riteniamo, allora, che occorrano pratiche agricole virtuose, che vadano premiate ed incentivate al netto della retorica di circostanza. Pertanto proponiamo un mercato dei produttori settimanale con un regolamento vincolante sulla vendita esclusiva delle proprie produzioni. Il regolamento dovrebbe essere redatto e approvato da un’assemblea composta da produttori, cittadini/consumatori e tecnici, comitato incaricato anche di visitare le aziende al fine di verificare volumi di produzione e tracciabilità di filiera. E questo andrebbe similarmente applicato anche nei confronti dei vari Gas (gruppi di acquisto solidale) operanti nel corianese. Parallelamente è doverosa una rimodulazione delle imposte comunali orientata a premiare quei produttori virtuosi che scelgono metodi di produzione biologica, biodinamici e comunque rispettosi dell’ambiente e del territorio, anche grazie ad un sistema di autocertificazione controllata dagli stessi consumatori. Sulle imposte locali, si potrebbe rimodulare IMU e Tassa Rifiuti. Sarebbe necessario anche intervenire sul tema delle realtà associative e consortili che costituiscono in certi frangenti un costo e una penalizzazione del lavoro piuttosto che un aiuto agli agricoltori.
Se poi si vuole di vocazione, cultura del territorio, identità-tradizione-innovazione, metodologicamente si potrebbe ragionare sulla opportunità di pensare una delega assessoriale che coniughi cultura, agricoltura e promozione turistica al fine di realizzare, anche in maniera sperimentale, sinergie e sviluppi della qualità agricola, del rispetto dell’ambiente e della dignità del lavoro.
Queste vogliono essere linee di analisi e sperimentazione che intendono premiare la sostanza delle cose e aborrire la pura apparenza. Passerelle pubblicitarie, frasi di circostanza, formule vuote nobilitate da anglicismi, tipo brand, fanno parte di quell’approccio del sembrare, dell’accattivare, insomma dell’ingannare, cioè di quella cattiva politica per opporsi alla quale Coriano Sinistra Unita si è costituita. Dispiace che Insieme per Coriano abbia intrapreso la campagna elettorale delle americanate, degli spot pubblicitari, degli slogan, degli enunciati ad effetto, dei faccioni gigantografati, della spettacolarizzazione. Dispiace perché, se venisse premiata dagli elettori, rischieremmo di sostituire l’attuale amministrazione con una spinellata di centro-centro-sinistra. Possiamo abbandonare gli effetti speciali e misurarci sul serio sui problemi?