Dall’Amministrazione di Coriano (Lo Staff del Sindaco Mimma Spinelli), giunge una dichiarazione a commento della sentenza che condanna il Comune nella causa contro i dipendenti:
“Prendiamo atto e rispettiamo la decisione del giudice, in attesa di conoscere le motivazioni per compiere qualsiasi valutazione del caso e decidere il da farsi.
Ciò che non possiamo tuttavia tollerare è il deliberato attacco politico rivolto a questa amministrazione mosso da parte di Elisabetta Morolli della CGIL.
Come noto la questione è complessa e nasce da lontano, ovvero da un’indagine della guardia di finanza che ci ha spinto a fare chiarezza su come veniva distribuito, in passato, il salario accessorio ai dipendenti.
Progressioni e produttività a pioggia, senza rispetto delle regole del contratto nazionale e dei limiti imposti dalla normativa, incarichi extraufficio pagati profumatamente per attività che rientravano nei normali doveri d’ufficio.
Questo nessuno lo potrà negare. Non siamo certo noi che abbiamo azzerato i premi di risultato e le indennità. E’ dal 2011, con il Commissario, che nulla viene distribuito per l’enorme buco creato dalle amministrazioni precedenti a danno del bilancio comunale e dei cittadini e con l’assenso dei sindacati che avallavano queste scelte.
E’ proprio per ripristinare la possibilità, all’interno del comune, di distribuire premialità e remunerare il turno e la reperibilità, garantendo servizi essenziali alla cittadinanza, che ci siamo decisi a compiere questo difficile passo: mettere in mora i dipendenti e sospendere da maggio dello scorso anno le progressioni orizzontali. Ad oggi nemmeno un euro è stato sborsato, e i soldi delle progressioni orizzontali sono accantonati in bilancio e pronti per essere ripristinati in ottemperanza alle decisioni del giudice.
Non è mai stata nostra intenzione andare contro i dipendenti né disconoscere il loro lavoro, ma una cosa è certa: i 750.000 euro usciti in più dal fondo da qualche parte dovranno saltare fuori.
Se il giudice ha stabilito che non possono essere i dipendenti a pagare tramite l’azzeramento delle PEO, allora quei soldi dovranno venire fuori dai fondi che si andranno a costituire nei prossimi anni.
Peccato che le risorse oggi vengono tutte spese per pagare quelle stesse progressioni. Insomma siamo in presenza di un circolo vizioso e non vediamo come i sindacati possano risolverlo.
Aspetterò la CGIL al tavolo della contrattazione decentrata, purtroppo quello che si troverà è un tavolo sparecchiato dove non sono rimaste nemmeno le briciole ma solo il conto da pagare. Se non hanno ancora capito che questa decisione condanna i dipendenti di Coriano, presenti e futuri, a decenni di immobilismo e blocco perché il fondo dovrà pagare, con risorse che ad oggi non ci sono, i 750.000 euro di debito, è bene che prima si studino le regole e i numeri e poi vengano da noi a parlare.
Siamo sempre stati e saremo aperti al dialogo, ma non vi è dialogo con chi è sordo e non sa ascoltare.
Purtroppo non si è ancora capito che siamo in presenza di uno scontro “generazionale” tra i dipendenti che tanto hanno avuto in passato e quelli che non prenderanno nulla in futuro. Se la logica della CGIL è difendere a qualsiasi costo i diritti acquisiti ne prendiamo atto ma siamo convinti che non sia questo il modo in cui si risolvono i problemi dell’ente e del paese”.