“In merito alla proclamazione dello sciopero indetto dalle OOSS per oggi 26 febbraio 2018, Petroltecnica comunica che dallo scorso novembre si confronta con il sindacato locale e regionale per affrontare insieme il problema occupazionale, dovuto al calo di fatturato previsto per il 2018, ponendo come priorità il consolidamento aziendale, la ricerca di soluzioni sostenibili e la tutela sociale.
Nonostante questa apertura (non molto comune nei rapporti sindacato-impresa) sino ad oggi non siamo riusciti ad avere un incontro tecnico-operativo efficace.
La nostra è un’azienda complessa, che offre servizi che vanno da quelli ad alto contenuto tecnologico in diverse linee di business a quelli manuali. Non è un’azienda di produzione. Per questo si è ripetutamente consigliato alle RSU e alle OOSS di avvalersi di loro consulenti di fiducia per poter meglio dialogare e trovare una soluzione condivisa.
A questa disponibilità è stato risposto proclamando lo sciopero tre giorni prima dell’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, il quale avrebbe certamente cercato una mediazione.
Nel progetto di solidarietà ci sono risorse che, secondo noi, non dovrebbero essere coinvolte (e non “intoccabili” come erroneamente definiti) si tratta di: 27 responsabili di funzione (che indicheranno i loro carichi di lavoro alla Direzione, la quale provvederà al coinvolgimento dei dipendenti in Solidarietà), 27 risorse impegnate nel progetto serbatoi doppia parete, 13 del servizio gare e ufficio commerciale, servizio sicurezza (HSEQ), il Pronto Intervento Ambientale ed altri.
Si tratta di funzioni indispensabili per garantire il raggiungimento degli obiettivi, a pieno carico di lavoro e nelle attuali circostanze non sostituibili”.
Petroltecnica SpA
