Nella prossima primavera nel territorio riminese andranno al voto il nuovo Comune unificato di Saludecio-Mondaino-Montegridolfo (se i cittadini dei tre Comuni approveranno il progetto di fusione nel corso del referendum del 16 ottobre prossimo) e il Comune di Coriano.
La nostra lente d’ingrandimento oggi è su quest’ultimo. Dal 2012 è governato dalla lista civica “Progetto Comune” con a capo Domenica “Mimma” Spinelli. La Spinelli nel 2012 vinse però con 1.832 voti su 8.474 aventi diritto, ovvero con il voto di poco più del 20% degli elettori.
Originariamente di centro-destra, la sua lista è oggi difficilmente classificabile, dopo le sue varie trasformazioni.
Fra queste, l’aver perso per strada perso uno dei sue due fondatori, Giuseppe Arangio, che era anche il vice Sindaco. E ha perso anche diversi assessori: tutti usciti con parole di fuoco contro la prima cittadina e il suo modo di agire.
Gli esponenti di maggior spicco del centro-destra da anni sparano contro questa Giunta e contro l’”esibizionismo” della Spinelli più che altro sui social (per chi volesse divertirsi suggeriamo la lettura dei loro interventi sul sito “Corianesi”).
Del Pd c’è poco da dire: dopo il commissariamento nel 2011, susseguente alle dimissioni del Sindaco Matricardi, e la sconfitta alle elezioni del 2012, il partito non è più riuscito a riprendersi. Oggi si trova con un segretario dimissionario, un gruppo consiliare che ha fatto opposizione dura, ma con ben pochi riferimenti al partito. In compenso deve subire ingerenze esterne ritenute insopportabili.
Intanto c’è una crescita esponenziale, susseguente anche ai risultati nazionali, del Movimento 5 Stelle, ben al di là di quello che appare dal loro folcloristico sito, scritto in un italiano improbabile e gestito dall’ex socialista Alfredo Tuppi.
Insomma, le prossime elezioni amministrative saranno per Coriano un test rilevante per tutte le forze politiche in campo.
Il centro-sinistra, pur in affanno ,potrebbe anche tornare a vincere, se dovesse presentarsi unito dietro a un candidato credibile. Il quale però difficilmente potrà essere targato Pd, vista la sua liquefazione a livello corianese.
I 5 Stelle, pur in crescita, dovranno trovare anche loro un candidato spendibile, capace di essere un amministratore credibile ed efficiente. E al momento non se ne vedono.
Difficile poi capire cosa possa fare un centro-destra spaccato e privo di qualsiasi riferimento, al netto delle tante dichiarazioni a tutto campo e soprattutto, ovviamente, contro “i comunisti” vecchi e nuovi, che impazzano sui social.
Campo, quello virtuale, dove sono attivi anche ex rifondaroli e antagonisti, più contro il Pd che a sostegno di un progetto alternativo alla Spinelli.
A sentire i giudizi liquidatori che si sentono in tante parti di Coriano, anche da parte di chi l’aveva votata, chi sembra avere meno chanches sembra proprio la Spinelli. Eppure il panorama è talmente fluido che in realtà tutto è possibile.
Cristian Paolucci, segretario dimissionario del Pd (nonché consigliere comunale di opposizione) commenta: «Secondo me il Pd corianese non potrà far altro che sostenere una candidatura e un progetto alternativo a questa amministrazione. Dobbiamo essere disponibili a partecipare, e a sostenere, una candidatura che raccolga ampi consensi fra le forze di Centro-Sinistra e le forze che sostengono il Governo Renzi a livello nazionale. Nelle prossime settimane ci attiveremo assieme a tutti coloro che credono che sia ora di ridare a Coriano un governo locale serio, al servizio dei suoi cittadini, dopo anni di improvvisazione e incapacità da parte di questa lista civica di governare una macchina complessa come è quella del nostro Comune. Tutti sappiamo le difficoltà che i Comuni italiani stanno pagando a questa crisi, ma ben pochi si sono dimostrati inetti ed incapaci in questi anni come il nostro. Mi domando con quale faccia la Spinelli potrà ripresentare sua candidatura presentando un consultivo pari a zero. O forse sottozero, visti, da una parte gli innumerevoli tagli ai servizi, dall’altra le opere pubbliche realizzate: nessuna. Ripeto: il Pd corianese dovrà sostenere una proposta di candidatura a Sindaco seria, con un programma condiviso da un ampio schieramento di centro-sinistra. Chiunque lavorerà per dividere o per impedire tale soluzione, sarà da considerarsi un avversario politico da battere e sconfiggere, avendo già regalato per questo nel recente passato il governo del Comune ad una fortunata e incapace Mimma Spinelli».
Da parte sua Gianluca Scarpa, esponente moderato e in passato assessore con il Psi, offre una lettura più disincantata: «Attualmente a Coriano non esiste nessun partito. A partire dallo stesso Pd, con segretario dimissionario e una situazione da ectoplasma,. Intanto si osserva il feeling della Sindaca con il Presidente della Regione, il Pd Bonaccini. Il centro destra, poi, non esiste più da un pezzo».
Non c’è proprio più niente?
«Nell’area moderata – risponde Scarpa – c’è qualche persona di buona volontà che si sta muovendo, ma è ancora tutto prematuro. Andando poi a votare nella primavera inoltrata, peseranno anche le situazioni nazionali che si saranno create nel frattempo. Il referendum, per esempio, non potrà non aver ripercussioni anche locali e anche con grossi segni. È chiaro poi che la forma di votazione incide molto, perché in comuni piccoli come il nostro, non essendoci il doppio turno, il più grosso del più piccolo vince. Inoltre prevedo che l’affluenza sarà davvero bassa, la gente è molto delusa. Non è dunque da escludersi una replica della situazione del 2012, con qualcuno che potrebbe portare a casa la partita con un governo politicamente debole, ma poi forte nell’azione, perché potrà agire come vuole grazie alle divisioni altrui. Fra l’altro, chi non è contento tende a non andare a votare, a meno che trovi una forte motivazione. Mentre chi governa può mobilitare le proprie lobbies – e non dico “lobby” come termine spregiativo, semplicemente come rappresentanti di interessi del tutto legittimi».
E sul governo della Spinelli?
«Non è la stessa cosa vincere col 35% o vincere con il 20 %, come è capitato alla Spinelli. E lei ha governato in un certo modo, senza minimamente coinvolgere le opposizioni ma neppure la cittadinanza. Sia sulle cose minime che su quelle più pesanti».
Per esempio?
«Questa cosa del gemellaggio con il paese natale del Sindaco… – Sanmichele di Bari, ndr –Io penso che si possa far tutto nella vita, i gemellaggi vanno benissimo. Ma normalmente dietro queste operazioni ci devono essere motivazioni storiche, culturali. Invece noi corianesi ci siamo trovati gemellati a nostra insaputa, l’abbiamo saputo dai manifesti. Ecco, queste uscite estemporanee non fanno oggettivamente parte del linguaggio democratico, al di là delle posizioni politiche. La situazione di Coriano è dunque al limite del paradosso, a livello di signoraggio medievale. La democrazia qui è un’utopia, non è questione di destra o sinistra».
Come si è giunti a questa situazione?
«La vecchia amministrazione di centro – sinistra ha perso per una questione di bilancio. Io ero all’opposizione, ma non ho nessuna difficoltà a riconoscere che i debiti fuori bilancio che erano stati creati, erano stati fatti per realizzare un teatro. Insomma, nessuno si era messo in tasca niente. È giusto che la giunta sia decaduta per gli errori fatti, ma nessuno può essere accusato di disonestà».
Si parla anche di una lista civica, magari guidata da Fabia Tordi, già candidata nel 2012 contro il candidato del centro-sinistra, ma poi rientrata nel Pd ed oggi, sembra, di nuovo ora in rotta con il suo partito. Potrebbe avere delle possibilità?
«Fabia Tordi è sicuramente una persona di grandi capacità amministrative, ma dal punto di vista politico dipende dal Pd. Io che non ne faccio parte, dall’esterno, non ho capito la situazione di quel partito. Non riesce ad esprimere una propria posizione locale, non una propria leadership, e intanto ci sono queste imposizioni continue da parte delle segreterie, quella riminese e quella bolognese. Quando non c’è una leadership che abbia delle idee, non dico giuste o sbagliate, che abbia un progetto coeso e ben preciso, allora scatta la dispersione e ciascuno cerca consensi dove li può trovare. Per quanto riguarda il centro-destra, con la disgregazione del vecchio Pdl non si è più creato nulla e penso che nulla si creerà. Nascerà forse qualcosa in termini civici e allora può succedere di tutto, dal grillismo sino a una parte dei moderati che potrebbero incontrare il Pd, oppure una parte del Pd e una parte dei moderati che potrebbero anche appoggiare la stessa Spinelli.
Nel frattempo chi governa può permettersi qualsiasi giravolta. Come sull’inceneritore, e q questa sono le cose pesanti cui accennavo. Su questo tema la Spinelli è passata dal principio per cui “ciascun territorio deve smaltire i propri rifiuti” al mettersi completamente a disposizione della Regione e ora anche di San Marino. E di nuovo, senza mai coinvolgere la cittadinanza. Questa è la cosa più grave. I valori di politica, i concetti di regole, qui si sono persi. Personalmente, mi piace sempre far riferimento all’affresco di Lorenzetti nel palazzo pubblico di Siena, l’allegoria del Buon Governo. Come fulcro ci deve sempre essere il fatto che il cittadino sia partecipe. Ma a Coriano oggi tutto questo non c’è più. Abbiamo bisogno di tornare ai concetti di base, per capire come dovrebbe funzionare il rapporto democratico».
Insomma nei prossimi mesi la situazione corianese dovrà essere attentamente monitorata, sia a livello locale ma anche provinciale e regionale. La posta politica in gioco è alta, soprattutto dopo gli esiti delle recenti elezioni amministrative in giro per l’Italia, e trascende sicuramente Coriano.