A Rimini verso le ore 21 circa, sulla facciata di un edificio nei pressi dell’Arco d’Augusto, una pattuglia della Polizia impegnata nel controllo del coprifuoco anti-covid in vigore per la prima notte, ha avvistato una scritta, tracciata con vernice rossa: “DOVE FINISCE L’EMERGENZA SANITARIA E DOVE INIZIA IL LABORATORIO DI REPRESSIONE?”.
L’equipaggio ha allerato la Centrale Operativa e si è messo alla ricerca degkli autori, immaginando che l’azione dimostrativa fosse ancora in atto e perlustrando i siti più sensibili della città di Rimini.
Infatti, verso 21.30, in via Arnaldo da Brescia, sono state rintracciate altre scritte,questa volta tracciate sulle mura storiche dello stadio “Romeo Neri”. Fatto il giro perimetrale della struttura sportiva, i poliziotti hanno individuato un gruppo di cinque giovani, con le mascherine indossate, che una volta identificati hanno ammesso le proprie responsabilità consegnando anche agli agenti le 3 bombolette spray di vernice di colore bianco e rosso che sono state sequestrate.
Nel frattempo però i ragazzi si erano dati da fare. Altre scritte sempre in rosso hanno tapezzato i muri di Rimini con slogan come “NO COPRIFUOCO STATO BOIA!”, “NO AL COPRIFUOCO”, “ACAB”, “- LOCKDOWN + OSPEDALI PSM (più sbirri morti, ndr)”, “NO DPCM”, “SBIRRI MERDA”, e in bianco “CONTE NOISONE – SBIRRI + FONDI”, “SBIRRO MUSOLUNGO OCCHIO CHE VI INFETTIAMO”, “CONTE FANCULO”.
Un’ulteriore scritta di sempre in bianco era sull’asfalto della pista ciclabile del vicino parco Cervi: “DIGOS COVID 19”. E un’altra in rosso campeggia sul muro del Mercato Coperto: “NO AL COPRIFUOCO, SI ALLA PATRIMONIALE”.
I ragazzi, tutti sui vent’anni, sono stati denunciati sul posto ed uno di questi, minorenne, è stato consegnato alla madre.